MONCRIVELLO. Il prezzo base era di 110 mila euro. Nessuno si è mostrato interessato all’acquisto.
Nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale dello scorso anno era stata approvata una delibera che prevedeva la valorizzazione e dismissione di un immobile di proprietà comunale. Di fatto esso autorizzava la messa in vendita del primo piano dello stabile al civico 5 della piazza Municipale. Il sindaco Giovanni Carlino aveva sostenuto la validità di tale proposta, affermando che ciò fosse opportuno sia giacché a suo parere non esistevano le condizioni finanziarie indispensabili per una sua ristrutturazione, sia per avere ulteriori risorse a disposizione del Comune dalla sua cessione.
I due gruppi consiliari d’opposizione, Onda nuova e Rinnovo per Moncrivello, s’erano invece opposti al progetto ed avevano chiesto che fosse rivisto. Il capogruppo di Onda nuova, Massimo Pissinis, aveva ricordato che il Comune aveva precedentemente investito nell’immobile in questione, acquistandolo, con l’intento di farne sede d’una biblioteca pubblica, mentre ora, dopo aver speso, lo si metteva in vendita. Sarebbe risultato preferibile, a suo parere, restaurarlo per adibirlo a scopi pubblici ed al suo posto si sarebbe dovuto porre in vendita un’altra proprietà del Comune. Pissinis aveva inoltre sostenuto che non sarebbero state elevate le possibilità di trovare un acquirente dello stabile; un altro consigliere del suo gruppo, Luca Lisco, aveva fatto notare che il mercato immobiliare in Italia attraversa un periodo pessimo. Le opposizioni avevano poi ribadito la loro contrarietà al progetto anche nel comunicato congiunto distribuito a dicembre. Questo stabile di piazza Municipio, che a detta delle opposizioni era stato restaurato con grande dispendio di risorse pubbliche, se venduto avrebbe lasciato la comunità senza la possibilità di dotarsi di una biblioteca comunale. Onda nuova e Rinnovo per Moncrivello affermavano anzi che Moncrivello sarebbe sotto questo aspetto ossia per l’assenza di un servizio bibliotecario municipale, un caso unico fra tutti i paesi del Basso Vercellese.
Il Consiglio aveva comunque approvato la vendita del piano superiore dello stabile, il primo, evitando di porre all’asta la parte riservata ai servizi bancari ed alla sala impiegata dalle associazioni.
L’aggiudicazione dell’immobile sarebbe stata effettuata secondo le modalità di asta pubblica, con il metodo delle offerte segrete da confrontarsi con il prezzo base di 110 mila euro. Tuttavia, quando la commissione d’asta si è riunita, ha dovuto riscontrare che entro il termine perentorio indicato nel bando non erano pervenute offerte per l’acquisto del piano primo dell’edificio, cosicché non si è potuto far altro che verbalizzare che l’asta era andata deserta.
Marco Vigna
Nella foto: Dell’edificio nella foto era in vendita il primo piano.
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