Dopo i soldi dalla Fondazione CRV (passati attraverso Confindustria) per il Piano Strategico della Città, Ledo Prato stavolta ottiene un contributo dalla Compagnia di San Paolo. Il sottosegretario Bobba gran cerimoniere
VERCELLI (u.l.) – Spiace che ieri pomeriggio, nell’aula magna dell’Istituto Agrario, nonostante gli inviti inviati a mezza città ci fosse solo una trentina di persone (inclusi parenti, accompagnatori e segretarie) ad ascoltare la presentazione del fondamentale rapporto “Il riso: una risorsa strategica per lo sviluppo”. Un agile volumetto di 68 pagine – comprese quelle bianche, l’indice e la premessa – che l’Associazione Mecenate 90 con sede a Roma ha predisposto grazie a un contributo di 40 mila euro erogato da una Fondazione bancaria, la Compagnia di San Paolo. Il libretto, curato da Ledo Prato segretario generale di Mecenate 90 “nell’ambito delle iniziative promosse per la redazione del Piano Strategico Vercelli 2020”, contiene dati – in gran parte forniti dall’Ente Risi – sulla produzione, sulle esportazioni, sui contratti e sui marchi di qualità del riso, e una decina di pagine conclusive in cui si spiega ai vercellesi come il riso possa essere “fattore propulsivo per lo sviluppo locale”.
Siccome si tratta di una scoperta epocale (com’è che non ce n’eravamo mai accorti? per fortuna è arrivato uno da Roma a dircelo…), riportiamo un passaggio della premessa:
“…una proposta organica che, attraverso tessere tra loro connesse, ci restituisce una piattaforma a cui potranno fare riferimento soggetti pubblici e privati, interessati a costruire politiche condivise per uno sviluppo strategico della Città di Vercelli e del suo territorio”
e uno delle conclusioni:
“Il riso, e tutto ciò che rappresenta, può contribuire allo sviluppo del vercellese e di ampie zone del Paese, generando innovazione e nuove imprese. E, quindi, il riso può considerarsi una risorsa strategica del territorio”.
Accanto a Prato, al tavolo dei relatori, erano strategicamente presenti Marco Demarie della Compagnia di San Paolo (il vero mecenate del progetto), l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero e il vicepresidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati Massimo Fiorio, che strategicamente se ne sono andati subito dopo aver concluso i loro interventi, senza ascoltare i successivi: ottima cosa per un convegno. Ad affiancare Prato fino al termine sono rimasti Paolo Carrà, presidente dell’Ente Nazionale Risi, e Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del lavoro. Che all’inizio ha dovuto sorbirsi la ramanzina del dirigente scolastico dell’istituto, Giovanni Marcianò, molto critico verso le «nuove norme introdotte nel mondo della scuola», che hanno creato «disorientamento e confusione»: «così una nazione non sta facendo il bene dei giovani»; a metà incontro è stato destinatario dell’accorato appello di un risicoltore di Albano Vercellese («onorevole, qui siamo alla canna del gas: per Alitalia avete tirato fuori 600 milioni in pochi giorni, perché per il settore risicolo i soldi non ci sono? o il Governo ci aiuta oppure l’anno prossimo molte aziende agricole non ci saranno più»); alla fine ha ascoltato l’insegnante Lella Bassignana lamentarsi perché «il ministro dell’agricoltura, Martina [Pd e renziano come Bobba, ndr], non è mai venuto a vedere le risaie». Insomma: per il sottosegretario un bel pomeriggio ricco di spunti.
Altri interventi dalla platea semideserta: Graziella Ranghino, assessore a turismo e sviluppo economico del Comune di Vercelli, che ha sottolineato come «ho sempre pensato che promozione del riso e promozione del territorio vadano portate avanti insieme» (ah, non lo scopre Prato, quindi), e Giovanni Perinotti, presidente di Confagricoltura Vercelli-Biella, che dopo aver ringraziato il segretario di Mecenate 90 per l’interessante pubblicazione ha commentato: «alcune delle proposte che ho letto qui dentro sono inapplicabili, sono fantascienza; se dò questo studio agli agricoltori lo buttano via». Per fortuna che in sala di agricoltori ce n’erano pochi.
Comunque, tranquilli, la strategia per il futuro di Vercelli e del Vercellese è delineata: ce la indica, alla modica cifra di 40 mila euro, Ledo Prato, segretario generale di Mecenate 90: “Si rende necessario comporre un quadro che renda possibile far interagire gli interessi dei produttori con le esigenze di salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio e con le opportunità di generare innovazione, realizzando una vera e propria filiera economica e produttiva del riso”. E ancora: “Una politica integrata tra i diversi soggetti economici della filiera, opportunamente coordinata dalle Istituzioni pubbliche, potrebbe contribuire a rinnovare i tratti identitari del territorio, aggiungendo valore e difendendo le tipicità della produzione risicola vercellese”. Roba forte, eh.
[nella foto: Ledo Prato e Luigi Bobba]
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