Poche ore prima del Consiglio comunale il sindaco Maura Forte ha accettato di posticipare l’avvio della raccolta differenziata “porta a porta” (e del contestato, conseguente aumento delle tariffe della Tari) al 2018. Uffici mobilitati per cambiare in corsa la delibera
VERCELLI. Il Consiglio comunale avrebbe dovuto ratificare, questa mattina, la delibera del 3 marzo con cui la Giunta proponeva di alzare le tariffe della Tari 2017 per compensare i costi dell’avvio della raccolta differenziata “porta a porta” in tutta la città, previsto tra ottobre e dicembre 2017. Il piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti e la conseguente determinazione delle tariffe erano stati inseriti dal presidente Michele Gaietta ai punti 7 e 8 dell’ordine del giorno del Consiglio, ma nel corso della mattinata più volte il sindaco Maura Forte ha chiesto di posticiparne la discussione al pomeriggio «perché abbiamo predisposto degli emendamenti, che il revisore sta verificando, e gli uffici stanno facendo le fotocopie».
Gli emendamenti, si è poi appurato nel pomeriggio, consistevano nel rinvio della data di avvio della raccolta “porta a porta” – e dei conseguenti «ritocchi» tariffari – al 2018. Il sindaco ha spiegato che «ottobre e dicembre non sono mesi adeguati per iniziare il “porta a porta”, perché la chiusura estiva delle scuole non avrebbe permesso di fare una preventiva campagna informativa presso gli studenti e perché ci saremmo trovati ad iniziare con il nuovo sistema nel bel mezzo del periodo natalizio»; dopo un confronto con Atena – la società che gestisce il servizio – e con i consiglieri di maggioranza «si è quindi deciso di posticipare l’avvio del “porta a porta” a gennaio 2018».
Soddisfazione è stata immediatamente espressa da Paolo Campominosi, portavoce di Cambia Vercelli, gruppo consiliare che nelle scorse settimane aveva criticato la decisione della Giunta e che ora si «prende il merito» del ripensamento: «siamo contenti che il sindaco abbia deciso alla fine, molto alla fine, di ascoltarci: perché fino a giovedì la scelta di rimandare tutto al 2018 sembrava una catastrofe…».
Tranchant il capogruppo di SiAmo Vercelli, Gianluca Zanoni: «il sindaco poteva risparmiarci questo siparietto: le scuole, il Natale…; la verità è che se avesse confermato quanto proposto dalla Giunta, noi avremmo votato contro e Cambia Vercelli si sarebbe quantomeno astenuta, e quindi la maggioranza sarebbe “andata sotto”»; a lui si è accodato il collega Pier Giuseppe Raviglione: «questa è l’ennesima presa in giro del sindaco, che denota scarso rispetto del Consiglio: non può venire a raccontarci queste balle». Sono intervenuti anche Maurizio Randazzo («non stiamo qui a fare la gara su chi fa le cose prima e si prende dei meriti: diciamo piuttosto che, per fortuna, anche in maggioranza ci sono persone coscienziose che hanno capito che la decisione di sindaco e Giunta era sbagliata»), e Alessandro Stecco (Lega Nord) che ha sottolineato i ritardi con cui l’Amministrazione fornisce ai gruppi consiliari la documentazione che questi richiedono. Adriano Brusco (Movimento 5 Stelle) ha rilevato i continui slittamenti nella data di partenza della raccolta differenziata “spinta” rispetto ai ripetuti annunci del sindaco («nel 2015, poi nel 2016, poi da gennaio 2017, poi dalla primavera…»), mentre Caterina Politi (Forza Italia) ha evidenziato che «con questo rinvio non si trova una soluzione né economica né politica al problema: lo si sposta in avanti solo perché tra qualche settimana c’è da approvare il bilancio 2017».
Giordano Tosi, capogruppo del Pd, ha preso la parola per dire che «Atena deve avere il tempo di organizzarsi», scatenando frizzi e lazzi dai banchi dell’opposizione. Maria Pia Massa (Sinistra e Voce libera) ha esortato a «far partire la raccolta differenziata “spinta” prima possibile, accelerando sui tempi», ma poi ha annunciato voto favorevole all’emendamento di rinvio al 2018.
La Forte nella sua replica, dopo aver bacchettato «molti consiglieri dai cui interventi traspare la mancanza di una visione complessiva», ha provato ad obiettare: «non abbiamo fatto nessun passo indietro», ma a quel punto anche il solitamente mite Enrico Demaria (Vercelli Amica) non si è più tenuto: «se questo non è un passo indietro, io sono LeBron James».
[nella foto il sindaco Maura Forte]
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Dite al sindaco che Pasqua cade di domenica
Chi ha più di quarant’anni ed è stato spettatore del celebre programma di Renzo Arbore “Quelli della notte” ricorderà certamente il personaggio di Catalano (Massimo, che non ha nulla a che vedere con il Catalano Giuseppe funzionario comunale del servizio immobili istituzionali e infrastrutture sportive); costui interveniva nelle chiacchierate salottiere per dire ovvietà assolute, tipo: «Meglio avere una moglie giovane, bella e ricca che una vecchia, brutta e povera»; cose così, insomma.
Ora: sentire in Consiglio il sindaco Maura Forte che, dopo aver deliberato in Giunta due settimane fa l’avvio della raccolta differenziata “spinta” tra ottobre e dicembre e aver tenuto la posizione fino a pochi giorni fa, annuncia all’assemblea di aver deciso – solo qualche ora prima – che «è meglio rinviarlo di qualche mese perché d’estate le scuole sono chiuse e a dicembre arriva Natale», e sottolinea che «togliendo i cassonetti dalle strade ci saranno più parcheggi», ci ha fatto tornare in mente quel Catalano là. Solo che, in questo caso, la scoperta dell’ovvio è stata così tardiva da costringere il presidente del Consiglio a posticipare al dopopranzo l’esame della delibera modificata, e gli uffici comunali a riscrivere testo e tabelle in poche ore.
Dispiace. Dispiace innanzitutto per Maura Forte, che portando in aula questi lapalissiani argomenti fa torto innanzitutto alla sua intelligenza, prima ancora che a quella di chi la ascolta. Il sindaco sa benissimo – come lo sanno tutti coloro che siedono in quel consesso – che i motivi del rinvio sono ben altri rispetto alle vacanze scolastiche e alle festività natalizie, ma pur di non ammettere difficoltà in maggioranza (con Cambia Vercelli, nella fattispecie) e nel rapporto con Atena… viene in Consiglio a fare dichiarazioni francamente ridicole.
Da un sindaco – in carica da tre anni, non da ieri – di una città di oltre quarantamila abitanti dove nel 2017 non si fa ancora la raccolta dei rifiuti “porta a porta” ci si aspetterebbe piuttosto un discorso come questo: «Signori, siccome siamo tutti d’accordo – maggioranza e minoranze – nell’avviare prima possibile la differenziata “spinta”, qui ci sono le tabelle dei costi fornite da Atena. Le distribuisco a tutti e da domattina l’apposita Commissione consiliare si riunisce in seduta permanente per esaminarle. Verifichiamole nei dettagli, facciamo le pulci ad ogni singola voce, chiediamo chiarimenti ad Atena finché non è tutto chiaro, trattiamo con l’azienda sui costi a carico del Comune, ma qui in Consiglio accordiamoci fin d’ora su un punto: alla data x si parte». Altro che le catalanate. (u.l.)
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