In Consiglio 10 favorevoli e 13 contrari alla mozione contro l’assessore. Assenti Catricalà (M5S), Stecco (Lega Nord) e tre di SiAmo Vercelli. Lui: deleghe dimezzate ma non mi dimetto
VERCELLI. (u.l.) – Tra una seduta di Consiglio comunale e l’altra, le redazioni dei giornali vercellesi vengono subissate di dichiarazioni e comunicati stampa – provenienti da pressoché tutti i gruppi di minoranza in Consiglio comunale, o dalle rispettive segreterie di partito – contro l’Amministrazione Forte, i suoi errori e le sue inadempienze. «Abbiamo presentato una mozione su questo», «è pronto un ordine del giorno su quest’altro», «chiederemo le dimissioni», eccetera, con il sotteso avvertimento: al prossimo Consiglio preparatevi all’Armageddon.
Nelle ultime settimane il principale bersaglio degli strali dell’opposizione è stato l’assessore allo sport Carlo Nulli Rosso: per il ritardo nell’apertura della piscina estiva (e conseguenti post su Facebook) e per altre questioni amministrative di cui si è occupato personalmente.
Poi, dopo i comunicati, gli interventi sui social network e gli articoli dei giornali, il giorno del Consiglio arriva: ieri, 27 luglio, in seconda convocazione (in prima, da mesi, non ci va più nessuno). E all’ordine del giorno, subito dopo le comunicazioni di sindaco e presidente, si discute proprio di Nulli Rosso, e del documento presentato una decina di giorni fa Forza Italia, Lega Nord e Vercellli Amica contro il suo operato. Questo:
“Rilevato che il comportamento tenuto dall’assessore Nulli Rosso nella gestione dell’assessorato a lui affidato ha creato non pochi problemi alla gestione della cosa pubblica, nello specifico ed a titolo meramente semplificativo e non esaustivo segnaliamo:
- il progetto di un formo crematorio, bocciato dal Consiglio quasi all’unanimità;
- la mancata realizzazione, dopo una accalorata precisazione in sede consiliare, della predisposizione d esecuzione di un progetto che permettesse alla città di Vercelli di essere parte del progetto creato dalla Lega di Serie B per la promozione e lo sviluppo delle attività delle città che partecipano al campionato di Serie B, anche in considerazione di un incremento del turismo sportivo;
- l’approssimativa gestione della problematica legata all’acquisto dei trofei della Pro Vercelli calcio;
- la proposta, quanto meno incauta, di acquistare beni dal Museo dello sport di Torino per sistemarli nel museo dello sport a prezzi e condizioni esorbitanti rispetto a quelli del mercato e senza tener conto delle possibilità di reperire trofei e medaglie anche attraverso altre iniziative. Ed ancora, senza peraltro valutare che il progetto relativo alla realizzazione del museo dello sport era fermo da tempo immemore per problematiche e criticità note a tutti;
- la nota “tassa sui morti”;
- la superficiale ed approssimativa gestione dell’affidamento della piscina scoperta, ex Enal. Infatti, il fatto di aver trascurato di valutare le tempistiche necessarie per effettuare i necessari lavori di ristrutturazione, ha fatto si che la piscina aprisse con ben 37 giorni di ritardo;
- la notissima gestione della ristrutturazione, abbattimento, copertura della piscina;
i sottoscritti consiglieri propongono di trattare di tutte le criticità che sono state conseguenza della gestione dell’assessore Nulli Rosso, al fine di invitare il sindaco a trarre le opportune conseguenze e i provvedimenti che dovesse ritenere indispensabili per la migliore gestione della cosa pubblica”.
Revocare l’assessore o tutta la Giunta?
Pochi giorni prima della riunione di Consiglio il sindaco aveva ridotto le deleghe a Nulli Rosso, lasciandogli gli eventi sportivi ma togliendogli la gestione degli impianti. E la minoranza gliene dà atto: secondo Maurizio Randazzo (Vercelli Amica) «il sindaco è venuto incontro alle nostre considerazioni, ma cosa ne pensa la maggioranza?». La trappola è tesa e in due ci cascano: il primo è Costantino Zappino, neo capogruppo del Partito Democratico, secondo cui «sull’operato dell’assessore, a parte un post sbagliato su Facebook, non c’è nulla da dire: le sue scelte sono condivise dall’intera Giunta»; la seconda è Rosaria Vinci, di Cambia Vercelli, che sottolinea come «è sbagliato criticare l’attività del singolo, perché le delibere sono state assunte collegialmente dalla Giunta». Gianluca Zanoni (SiAmo Vercelli) non aspettava altro: «Ma se i gruppi Pd e Cambia Vercelli sono soddisfatti dell’operato dell’assessore, perché il sindaco gli ha revocato le deleghe? Prendiamo atto che i gruppi di maggioranza non sono d’accordo con la decisione del sindaco. E comunque, se l’incompetenza non è dell’assessore ma dell’intera Giunta, si revochino le deleghe a tutta la Giunta; sindaco: se va a casa fa un favore a tutta la città». Anche Enrico Demaria (Vercelli Amica) evidenzia che «a fronte di un pacato documento delle opposizioni, sono membri della maggioranza a sparare ad alzo zero contro l’assessore e a chiamare in correità tutta la Giunta».
Caradonna: «non c’è una maggioranza»
L’intervento di Zanoni fa esplodere Emanuele Caradonna (Cambia Vercelli), che friggeva da un po’ e certifica che il re è nudo: «Non è vero che siamo tutti d’accordo: negli ultimi giorni c’è stato marasma nella maggioranza, e in questo momento non c’è una maggioranza organica. Inutile essere ipocriti: è evidente che i problemi ci sono, c’è poca condivisione. Cerchiamo di superare il Consiglio di oggi e poi vedremo se è il caso di andare avanti o no: di stare qui non ce l’ha ordinato il medico».
Torazzo: «Amministrazione in fase terminale»
Renata Torazzo (SiAmo Vercelli) raccoglie l’assist di Caradonna: «Bene, allora raccogliete le firme. Se anche solo due di voi si dimettono, insieme a noi dell’opposizione, questa Amministrazione va a casa. E’ un’Amministrazione in fase terminale, inutile proseguire con cure palliative».
«Al suo posto mi sarei già dimesso»
Tra coloro che sono seduti nei banchi della cosiddetta maggioranza, comunque, in molti auspicano una «riflessione» – da cui trarre le conseguenze – di Nulli Rosso. Premettendo che «la nomina e la revoca degli assessori sono prerogative del sindaco», e che quindi «l’ordine del giorno che è stato presentato esula dalle competenze del Consiglio», Paolo Campominosi e Donatella Capra dichiarano che «al posto dell’assessore avrei già dato le dimissioni». Mariapia Massa e Giorgio Comella (Sinistra e Voce libera) rimarcano come da tempo sia vuota l’importante casella dell’assessore all’ambiente, e invitano il sindaco a provvedere. Anche i due fuoriusciti dal Pd, Giordano Tosi e Manuela Naso, sottolineano come la valutazione sull’operato di Nulli Rosso spetti al sindaco ma – afferma la Naso – «sono certa che l’assessore prenderà una decisione in linea con quanto è emerso in Consiglio».
Cinque assenti
Si vota. Campominosi, Caradonna e Naso, pur critici nei confronti del’operato di Nulli Rosso, annunciano che respingeranno l’ordine del giorno. Massa, Comella e Capra non partecipano alla votazione, così come Tosi che esce dall’aula. Alla fine i contrari saranno solo 13. Il documento passa quindi grazie ai 15 voti dell’opposizione? Macché: dopo tanto tuonare, dopo un mese di comunicati contro l’assessore, nella parte sinistra dell’aula in presenti sono solo 10: marcano visita Michelangelo Catricalà (Movimento 5Stelle), Alessandro Stecco (Lega Nord) e tre di SiAmo Vercelli: Elisabetta Perfumo, Pier Giuseppe Raviglione e Cristiano Sirianni.
E così Nulli Rosso la sfanga, pur con deleghe dimezzate e con mezza maggioranza che lo invita alle dimissioni. Che non arriveranno: il Nostro, contrariamente agli auspici di Campominosi, Capra e Naso, non è tipo da lasciare spontaneamente una poltrona. Zanoni (SiAmo) chiosa: «Mi permetto di suggerire al sindaco di dare le dimissioni anche lei». Ma con un’opposizione ridotta così, Maura Forte – pur continuando la girandola di assessori, pur con tutti i mal di pancia della sua non-maggioranza – arriverà a fine mandato.
[nella foto: il sindaco Maura Forte con l’assessore Carlo Nulli Rosso]
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