A Carpi, nel posticipo, non basta un grande Pigliacelli: due errori del difensore permettono a Melchiorri di segnare una doppietta. La squadra allenata da Grassadonia ora è penultima. Domenica al “Piola” arriva l’Avellino
Diciamola tutta: dopo cinque pareggi la situazione di classifica della Pro Vercelli non era migliorata. Dopo cinque pareggi e una sconfitta (quella di stasera al “Cabassi” di Carpi) è peggiorata. Di questo passo – 29 punti in 30 gare, media inferiore a un punto a partita – la retrocessione è garantita.
Grassadonia – privo di Alcibiade, Ghiglione, Vives e Bifulco – schiera il consueto 3-5-2, con Konate in difesa a fianco di Gozzi e Bergamelli, Berra largo sulla fascia destra e Paghera in regia. Là davanti Kanoute e Raicevic. Stesso schema anche per gli emiliani, con Melchiorri e Garritano punte.
La partita. Carpi in bianco con bordi rossi, Pro in giallo con leone nero. Primo tempo appannaggio dei padroni di casa, che nel primo quarto d’ora si rendono pericolosi con Melchiorri, Sabbione e Garritano. Per la Pro si segnalano alcuni spunti di Kanoute (a cui però bisognerebbe accorciare i calzoncini: gli arrivano sotto le ginocchia e lo fanno inciampare). Nella prima mezz’ora un Pigliacelli in gran forma si oppone in almeno tre occasioni a pericolosi tiri dei carpigiani.
Al 33′ i padroni di casa passano in vantaggio: il pallone arriva al limite dell’area, Konate si gira su se stesso ma non trova né uomo né pallone e Melchiorri di destro non perdona: 1-0.
Al 43′ Di Chiara rimane a terra dopo uno scontro con Berra: il vercellese viene (ingiustamente) ammonito. Un minuto di recupero e si va al riposo.
Al rientro le formazioni sono le stesse, e la Pro si getta all’attacco. Al 2′ Raicevic non sfrutta un bel cross di Berra; al 4′ bella combinazione Berra-Germano, il ciglianese mette in mezzo un buon pallone per Castiglia che però colpisce male e non riesce a trovare lo specchio della porta. Al 6′ altro tiro (fuori) di Castiglia, all’8′ tacco di Raicevic per Kanoute che però non riesce ad arrivare in tempo sul pallone. Al 17′ Grassadonia richiama in panchina proprio Kanoute e fa entrare Reginaldo.
Ma proprio nel momento migliore della Pro… il Carpi raddoppia. Calcio di punizione per i vercellesi sull’out destro, Konate tenta il passaggio indietro al portiere Pigliacelli ma non si avvede della presenza di Melchiorri, che – incredulo – a tu per tu con l’estremo difensore non sbaglia: 2-0. E’ il 20′: Grassadonia toglie Konate per disperazione e inserisce Gatto, che si posiziona sulla fascia destra mentre Berra arretra sulla linea difensiva. La Pro, però, è ormai in bambola: al 22′ chiusura provvidenziale di capitan Mammarella, Carpi vicinissimo al gol del 3-0; tre minuti più tardi altra occasione dei padronio di casa, con Sabbione.
L’ultimo quarto d’ora vede i vercellesi in avanti alla ricerca del gol della bandiera, ma la difesa emiliana fa buona guardia. Raicevic non punge, Grassadonia butta in mischia anche Morra (al posto di Germano). L’ultimo brivido è in pieno recupero, una punizione di Mammarella parata da Colombi. Ma il risultato non cambia più.
Dopo una settimana a farsi belli dei «sette risultati utili consecutivi», il filotto si è quindi interrotto in un momento cruciale della stagione. Intanto l’Ascoli ha battuto la Ternana e ha raggiunto la Pro a quota 29, l’Entella ha battuto il Parma ed è salito a 32, il Brescia ha fatto un punto con la Cremonese ed ora è a 34, pure il Novara ha strappato un pareggio al Palermo ed è salito a 35.
Inutile, però, star qui a guardare i risultati altrui: la Pro, se vuol tentare di salvarsi, deve vincere le prossime due partite: domenica 25 al “Piola” con l’Avellino e giovedì 29 a Foggia. Poi, arrivati a quota 35 punti, ne riparliamo.
Di buono c’è che finalmente la Pro ha un gran portiere. Anche la difesa (Konate a parte: per due errori come quelli di stasera ti mettono fuori rosa anche nelle giovanili della Saluggese…) è ben messa, ma non si capisce cos’abbiano comprato Jidayi a fare se poi – ormai smaltito l’infortunio – non gioca mai. I problemi sono a centrocampo (se manca Vives non c’è uno che sappia prender palla prima della linea mediana e portarla su; intanto Ivan a Vercelli fa il turista…) e soprattutto in attacco, dove Raicevic s’è ormai convinto di essere un uomo-assist ma non si sa per chi, visto che non ce n’è uno che la butti dentro. E se non si segna non si vince. (u.l.)
CARPI (3-5-2): Colombi; Poli, Capela, Ligi; Pachonik, Sabbione, Verna (dall’83’ Concas), Pasciuti, Di Chiara; Garritano (dall’86’ Bittante), Melchiorri. A disposizione: Brunelli, Giorico, Malcore, Palumbo, Saric, Brosco, Calapai, Jelenic, Nzola, Saber. All. Calabro.
PRO VERCELLI (3-5-2): Pigliacelli; Gozzi, Bergamelli, Konate (dal 67′ Gatto); Berra, Germano (dal 76′ Morra), Paghera, Castiglia, Mammarella; Kanoute (dal 63′ Reginaldo), Raicevic. A disposizione: Gilardi, Altobelli, Rovini, Ivan, Da Silva, Pugliese, Jidayi, Marcone. All. Grassadonia.
Arbitro: Fourneau di Roma
Reti: 33′ e 65′ Melchiorri (C)
Ammonito: Berra (PV).
[nella foto: Melchiorri anticipa Gozzi]
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