Livorno Ferraris. (r.l.) Una commissione comunale ha effettuato controlli incrociati.
Negli ultimi anni, la quota di famiglie che non pagavano i buoni pasto pur continuando a mandare i figli alla mensa scolastica era arrivata al 13%. Una percentuale molto alta, dal momento che il dato fisiologico si aggira sul 3%.
Essendo la situazione divenuta insostenibile, sia per la ricaduta sul bilancio comunale che per iniquità nei confronti di coloro che avevano sempre pagato, è stata costituita una “commissione mensa” formata da membri della maggioranza e della minoranza consiliare, maresciallo dei Carabinieri e delegata della San Vincenzo. Con una serie di controlli incrociati si è scoperto che molti di coloro che non pagavano non erano famiglie in difficoltà, ma – spiega l’assessore Bianca Mezzalama – «persone che pensano di essere più furbe delle altre».
Stanati i “furbetti”, si è pensato anche a chi i problemi li ha veramente. Grazie a un accordo fra il Comune e la San Vincenzo, alle persone in difficoltà economica sarà sufficiente presentare una certificazione Isee per ottenere aiuto: verranno forniti pacchi alimentari e dieci buoni mensa pagati su venti pasti mensili.
«I bambini sono stati e saranno sempre tutelati – precisa l’assessore – ma contro chi non paga adotteremo tutte le misure necessarie per riscuotere le somme non versate».
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