LIVORNO FERRARIS. (r.l.) Il bando per il “recupero ambientale” dell’area era stato lanciato dall’Amministrazione Masoero. L’Amministrazione Michelone nell’estate 2011 aveva deciso di interrompere e non aggiudicare la gara. La ditta – l’unica la cui offerta era rimasta in campo – aveva presentato ricorso contro il provvedimento.
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha accolto il ricorso della Waste Italia spa di Milano, la ditta che aveva partecipato al bando di gara relativo ai lavori di recupero ambientale della ex cava Ballina. La Waste aveva presentato ricorso contro le motivazioni del provvedimento di interruzione e non aggiudicazione della gara, avvenuto nell’estate del 2011. La vicenda aveva preso avvio al tempo dell’Amministrazioni comunale presieduta da Renzo Masoero, da cui era partito il bando per l’affidamento in concessione di costruzione e gestione dei lavori di recupero ambientale, e si è protratta anche durante il periodo di commissariamento del Comune, fra il 2010 e il 2011.
Entro i termini previsti dal bando erano pervenute le offerte di diverse ditte: Waste Italia spa di Milano, Furia srl di Fidenza in raggruppamento temporaneo con Agrideco srl di Follonica, e Ireos spa di Genova in raggruppamento temporaneo con Ms Isolamenti spa di Barrucana di Seveso. Nel gennaio del 2010, con l’inizio dei lavori della commissione aggiudicatrice, era stata esclusa dalla gara della ditta Ireos Spa per irregolarità degli atti presentati. Nel frattempo, nel febbraio 2010, la Procura della Repubblica di Vercelli aveva sequestrato gli atti di gara, che erano poi stati restituiti a luglio (e che, nel gennaio 2011, sono stati trasmessi alla Corte dei Conti – Procura Regionale per il Piemonte). Il 2 marzo 2011 la ditta Furia di Fidenza aveva comunicato la rinuncia alla partecipazione alla gara, era quindi rimasta in gara solo l’offerta della Waste. Nel giugno del 2011, appena insediata, la nuova Amministrazione guidata dal sindaco Marco Michelone, avendo constatato che era pervenuta una sola offerta, aveva deciso di interrompere l’iter e di non aggiudicare la gara, formalizzando questa volontà con una deliberazione della Giunta. Secondo il codice degli appalti, infatti, il bando di gara può prevedere che non si proceda all’aggiudicazione nel caso di una sola offerta valida; inoltre una clausola del disciplinare allegato al bando di gara prevedeva che il Comune potesse riservarsi di aggiudicare la gara anche in caso di presentazione di una sola offerta oppure di non aggiudicare. L’Amministrazione Michelone aveva reputato opportuno fermare la gara. E’ ben vero che la presenza di una sola offerta valida si fosse determinata nel corso delle operazioni di gara, e non all’atto della presentazione delle offerte, ma l’Amministrazione valutò che ciò non contrastasse affatto con la clausola del disciplinare e che, anzi, il fatto di aggiudicare in presenza di una sola offerta avrebbe impedito di un confronto concorrenziale.
A supporto della propria tesi la Giunta chiese anche un parere legale. La Waste, di contro, aveva obiettato che la facoltà di aggiudicare o non aggiudicare avrebbe potuto essere esercitata solo dopo la conclusione della fase valutativa, ed aveva presentato ricorso al Tar. Ricorso che ora è stato accolto. «Non sono ancora state pubblicate le motivazioni della sentenza – commenta il sindaco Stefano Corgnati – ma la rispetto». Nei giorni scorsi Corgnati ha convocato la Giunta, la maggioranza e la minoranza consiliari, e anche il rappresentante della lista del Movimento 5 Stelle che ha partecipato alle ultime amministrative, per fare il punto della situazione ed esaminare i fatti. «E’ passato del tempo – aggiunge il sindaco – e ritengo che tutti noi come componenti della nuova Amministrazione siamo stati, fin dal momento dell’insediamento, abituati ad affrontare questioni spinose. Anche questa volta dunque, vedremo come fare, ricostruiremo i tasselli e in modo trasparente delineeremo soluzioni che comunicheremo alla popolazione. Inoltre l’iter di gara si è interrotto ed esiste ancora una commissione che si dovrà esprimere. L’argomento di come utilizzare la Cava Ballina era una tema presente nei programmi di tutte e tre le liste candidate alle elezioni e tutti sapevamo di dover aspettare la sentenza del Tar. Ora è arrivata, ne prendiamo atto e vedremo il da farsi in piena serenità e cooperazione tra le diverse parti. Questa – conclude Corgnati – sarà la migliore garanzia per trovare la soluzione più consona per il paese».
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