Dopo la sconfitta di Chiavari, oggi un umiliante 5-1 a La Spezia. Squadra sempre ultima in classifica. Ancora due partite, con Ternana e Cittadella.

Dunque: dopo le dichiarazioni di mister Grassadonia «ci sentiamo soli», dopo la sconfitta interna di sabato scorso con il Venezia, dopo la decisione della società di entrare in silenzio stampa, dopo la lettera-appello «non siete soli» di alcuni tifosi ad allenatore e giocatori, oggi la Pro Vercelli è andata a giocarsi le residue speranze di salvezza a La Spezia, contro una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato.
I tifosi avevano scritto: «Sabato 5 maggio a La Spezia si gioca una partita importante. Vincere significa sperare ancora. Vincere significa immaginare il Piola che, la partita successiva contro la Ternana, soffre e vi incita».
Ebbene: dopo 16 minuti la Pro era sotto 2-0.
I tifosi avevano scritto: «a noi interessa che voi lottiate per la maglia che indossate per novanta minuti più recupero».
Ebbene: al 90′ la Pro ha preso il quarto gol. E nel recupero, al 94′, il quinto.
(Ehm.. non è che queste lettere-appello, oltre ad essere inutili, portino un po’ sfiga?).

A fine gara il presidente Massimo Secondo ha dichiarato: «In una partita del genere non si possono prendere due gol nei primi venti minuti. Quando si perde 5-1 vuol dire che l’approccio è stato vergognoso e imbarazzante per tutti e 95 i minuti, forse anche nel riscaldamento che c’è stato prima. Mi sono scusato con i tifosi che sono venuti a La Spezia e mi scuso con quelli che ci hanno visti da casa in televisione, perchè abbiamo fatto una prestazione vergognosa in campo e in panchina».

Quindi: la Pro che, già messa male ai primi di marzo, avrebbe dovuto lottare per salvarsi, delle ultime 11 partite ne ha perse 7. Nell’intero campionato ne ha finte solo 8 su 40, ha una media di 0,926 punti a partita, ha preso 67 gol (1,6 a partita). In classifica resta ultima – insieme alla Ternana – a 37 punti, poco più su c’è l’Entella a 41. Ascoli e Avellino oggi si son divise la posta e sono salite a 42.

Sabato 12 al “Piola” – penultima giornata – arriva proprio l’altra derelitta, la Ternana. Chi vince, da ultima diventa penultima. Poi, per la Pro, il campionato terminerà la sera di venerdì 18, a Cittadella.
Lasciamo concludere al presidente Secondo: «la matematica non ci condanna e credo ci sia il dovere, da parte dello staff tecnico e della squadra, di non perdere la faccia nelle ultime due partite. Facendo sei punti chissà che non avvengano dei miracoli». Il miracolo sarebbe arrivare ai playout, e giocarsela lì. Altrimenti è retrocessione diretta.   (u.l.)

SPEZIA (4-3-1-2): Manfredini; De Col, Capelli (dal 65′ Terzi), Giani, Augello; Maggiore (dal 75′ Awua), Juande, Pessina; De Francesco (dal 64′ Mora); Marilungo, Gilardino. A disposizione: Bassi, Di Gennaro, Ceccaroni, Corbo, Masi, Mulattieri, Bolzoni, Forte, Granoche. All. Gallo.
PRO VERCELLI (3-5-2): Pigliacelli; Gozzi, Bergamelli, Alcibiade (dal 38′ Gatto); Ghiglione, Paghera (dal 64′ Morra), Vives, Castiglia, Mammarella; Raicevic (dal 37′ Bifulco), Reginaldo. A disposizione: Marcone, Berra, Rovini, Alex, Ivan, Da Silva, Pugliese, Jidayi, Germano. All. Grassadonia.
Arbitro: Martinelli di Roma
Reti: 12′ rig. Gilardino (S), 16′ Marilungo (S), 23′ Paghera (PV), 72′ Gilardino (S), 90′ Marilungo (S), 94′ Awua (S)
Ammoniti: Bifulco (PV), Ghiglione (PV), Castiglia (PV), Marilungo (S).

[nella foto: Awua controllato da Gatto e Vives]