Cigliano. Domenica 9 marzo – la seconda del mese, come consuetudine – nella frazione Ronchi si tiene la 10a edizione della “Rievocazione delle antiche tradizioni contadine nei forni dei Ronchi”.
La manifestazione, organizzata dal Circolo ricreativo Acli “San Rocco” con il patrocinio del Comune, è una delle maggiori feste annuali della frazione, con quella di sant’Antonio abate (che si tiene a gennaio), alla patronale di San Rocco (“Ronchi in festa”, che cade ad agosto) ed al “Pomeriggio della dolcezza” (a novembre).
Il programma prevede, a mezzogiorno, il pranzo sociale all’interno dello spazioso capannone del Circolo, con un menu basato su ricette contadine territoriali: salame e salame di patata e lardo; galantina; peperoni in bagna cauda; fagioli con cotiche; polenta, siula e galat (polenta cipolla e pollo); mele ripiene.
Nel pomeriggio, il percorso gastronomico con degustazioni di ricette locali presso i forni e le vie, accompagnato da iniziative atte a rievocare gli antichi mestieri e professioni della frazione, e anche da attrazioni per i bambini. Nelle edizioni precedenti erano state allestite molte diverse postazioni, ognuna con ruoli specifici, nelle quali un ruolo fondamentale spettava ai diversi forni, che non a caso danno il nome alla manifestazione: Forno Centrale, Forno di via Saluggia, Forno del Valentino, Forno “d’la Orsola”.
La consuetudine di questa festa vuole infatti che siano preparati presso ogni postazione dei piatti tipici locali, come le cosiddette ansente (specie di brioches del mondo rurale piemontese, un dolce lievitato fatto con farina bianca e uova), frittelle di mele calde, pane fragrante fatto in casa, ma anche i canestrelli di Cigliano ecc. Accanto al percorso gastronomico, rappresentazioni d’attività del recente passato contadino.
I runchin hanno sviluppato una lunga esperienza nel campo di tale tipologia di rievocazione storica e dispongono di materiale d’epoca in abbondanza, tanto da servirsi di strumenti ed abiti contadini originali del periodo commemorato. Esposizioni ricorrenti negli anni alla festa dei Ronchi, fra le commemorazioni di tecniche lavorative un tempo in uso, sono state la lavorazione del legno e del ferro con metodi preindustriali, la tessitura e filatura con vecchi strumenti, la pulitura del granoturco tramite macchinari azionati a mano, l’impiego di modelli di trattori fra i primi comparsi nelle campagne locali ed altre ancora.
L’indubbia qualità di questa loro realistica ricostruzione del mondo contadino preindustriale è riconosciuta e nota anche in altre province, tanto che il circolo San Rocco può vantare da anni la partecipazione alla “Sagra del Cavolo Verza” (uno dei principali appuntamenti di rievocazione storica della società rurale d’un tempo), che viene organizzata ogni anno nel comune canavesano di Montalto Dora, durante la quale gli abitanti dei Ronchi offrono una rappresentazione figurata delle attività caratteristiche che si svolgevano nelle cascine, specialmente nelle cucine e nelle stalle nel periodo invernale.
La “Rievocazione delle antiche tradizioni contadine nei forni dei Ronchi”, organizzata dal circolo Acli locale, ha una partecipazione corale da parte dei runchin, poiché finisce con il coinvolgere l’intero abitato, con postazioni ed esposizioni praticamente ovunque.
Marco Vigna
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