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SALUGGIA: La De.Co. al Fagiolo? Il Consiglio dice no

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SALUGGIA: La De.Co. al Fagiolo? Il Consiglio dice no
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Saluggia. (r.s.) Bocciata la mozione di “Per Saluggia”.

Il gruppo di maggioranza “Insieme per la nostra gente” ha bocciato, nella seduta di Consiglio comunale tenutasi il 27 novembre, la mozione presentata da Paola Olivero (“Per Saluggia” per l’istituzione di un Albo comunale delle De.Co. e l’attribuzione della Denominazione Comunale al Fagiolo di Saluggia, prodotto tipico di questa terra. La De.Co. al Fagiolo era stata attribuita nel 2006 dall’Amministrazione presieduta dal sindaco Franco Barbero, ma era poi stata revocata due anni dopo dall’Amministrazione successiva, quella guidata da Marco Pasteris.

Olivero ha letto la mozione, un “atto di indirizzo” che – se approvato – impegnerebbe la Giunta a istituire il “Registro De.Co.”; la consigliera ha spiegato che «la De.Co. è un’attribuzione legittima, visto che a novembre 2012 si è tenuta la prima Expodeco a Genova, dove furono presentati anche i fagioli di Cortale, De.Co. di un paese della Calabria». Dopo di lei è intervenuto l’assessore Libero Farinelli, che l’ha accusata di «mettere sempre un pizzico di provocazione nelle proposte che presenti ».

Il sindaco Firmino Barberis ha spiegato che «siamo andati in Regione a farci spiegare», e il parere sull’attribuzione della De.Co. è stato negativo. La vicesindaco Margherita Cotevino, promotrice della Sagra del Fagiolo, ha aggiunto che «il Consorzio di tutela preferisce la Dop», e che a questo scopo sta finanziando un progetto di ricerca. La Olivero ha provato a spiegare che «le De.Co. non sono illegittime, apriamo un tavolo e studiamo insieme la questione». Farinelli ha chiuso dichiarando «nulla ci impedisce, in futuro, di aprire una discussione», ma la mozione è stata respinta.

La Olivero ha commentato: «se non lo fate voi ci penserà qualcun altro, magari un’altra Amministrazione».

Quelli che preferiscono andare in giro nudi.

Avete mai visto uno che, in attesa dell’abito buono che il sarto gli sta confezionando, anziché vestirsi con jeans e maglietta… va in giro nudo? Ecco: quello è Fagiolo di Saluggia secondo le ultime due Amministrazioni comunali.
Per il nostro pregiato legume tutti vorremmo – in primis i coltivatori associati nel Consorzio di tutela, che ne stanno finanziando lo studio – l’assegnazione del marchio Dop (Denominazione d’origine protetta) da parte dell’Unione Europea, il “marchio di tutela giuridica” per eccellenza. Ma siccome è ormai chiaro che per avere la Dop ci vorranno ancora studi sul campo, affinamenti e pratiche burocratiche che dureranno anni, perché – nel frattempo, temporaneamente – non riconoscere al Fagiolo saluggese almeno la De.Co. (Denominazione comunale)?
Non sarà “nobile” come la Dop, ma fu ideato dal grande gastronomo Gino Veronelli, è riconosciuto e promosso dall’Anci (quindi non è “maledetto” come qualche ex sindaco vorrebbe far credere) e sarebbe comunque uno strumento di valorizzazione e sviluppo del territorio e dei suoi prodotti. E soprattutto è una denominazione che non esclude, in un futuro che speriamo prossimo, l’attribuzione della Dop.
In questo momento, in assenza di un qualsiasi riconoscimento, la dicitura “Fagiolo di Saluggia” è registrata e utilizzata da un grossista milanese che con Saluggia e il suo territorio ha ben poco a che vedere. E’ questo che vogliamo? Continuiamo così, facciamoci del male. (u.l.)

1 Commento

  1. roberto de donno 08:24, feb 08, 2014

    Condivido totalmente l analisi lucida e puntuale di Paola.
    Ho scritto negli ultimi 10anni due libri sulle de.co il primo edito da Giuffré il secondo da Veronelli editore!
    Vi consiglio per riflettere http://www.infodeco.it
    http://www.comunideco.it
    http://www.calabriadeco.it
    http://www.casaveronelli.it
    Vi dico solo nn siate miopi amate il vostro territorio e condividete le opinioni degli altri!
    Le de.co. nn hanno colore politico sono di tt noi cittadini che rispettiamo e vogliamo far conoscere i ns territori
    Un abbraccio deco a tutti!

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