Lo stemma della famiglia Citta.
Cigliano. (m.v.) Secondo ritrovo della famiglia Citta, con presentazione di un saggio sulla storia del casato. Le origini comuni si ritrovano a Cigliano nel XVI secolo, poi la diaspora in tutta Italia.
Domenica 4 maggio si è tenuta la seconda riunione della famiglia Citta, o più precisamente di quel casato con questo nome che trae le proprie origini comuni a Cigliano al principio del secolo XVI, anche se poi i suoi discendenti si sono sparsi, pur conservando una forte presenza nel territorio ciglianese e nei suoi immediati dintorni.
La manifestazione, favorita dal bel tempo, si è svolta con piena soddisfazione dei numerosi partecipanti (quasi un centinaio). L’appuntamento si è avuto nei pressi di Chivasso, prima a La Mandria, poi a San Raffaele Cimena, con messa, visita ad un’azienda agricola, pranzo in comune.
Accanto agli aspetti propriamente conviviali, la riunione è stata l’occasione per presentare e distribuire un libro dedicato alla storia dei Citta e mostrare lo stemma ufficiale del casato. Il saggio, Il casato dei Citta dal 1500 ai giorni nostri, è stato scritto da Michelangelo Citta, in collaborazione con altri curatori, fra cui i ciglianesi Cornelio Carlino e Franco Citta. Lo stemma ufficiale della famiglia Citta, che è stato debitamente registrato presso la Camera di commercio, è stato invece disegnato personalmente proprio da Franco Citta, che sebbene non sia un pittore professionista (trattandosi d’un conosciuto imprenditore) ha dimostrato abilità nel dipingere lo scudo araldico con la sua elaborata simbologia. Numerose copie del libro sono state così consegnate ai membri del casato dei Citta, ma ne è stata affidata anche una alla biblioteca civica di Cigliano (oltre che a quella di Tronzano Vercellese), risultando in tal modo a pubblica disposizione un testo che ricostruisce nei dettagli la storia d’una famiglia fra le più antiche del paese e che ha avuto diversi personaggi illustri nella storia locale, fra cui due sindaci.
Il cognome Citta compare anche in altre regioni d’Italia ed ha un’etimologia incerta, non conoscendosi quindi che significato abbia. Michelangelo Citta, autore della ricerca suddetta, esclude però che possa essere originario della Spagna, come talora s’era supposto. In ogni caso l’albero genealogico e la storia dei Citta che egli ha ricostruito riguardano il casato che affonda le sue radici nella Cigliano cinquecentesca, escludendo giocoforza tutte quelle famiglie, numerose ad esempio in Sicilia, che hanno lo stesso cognome ma che non hanno alcun provato rapporto di parentela con questo parentado originario del territorio vercellese.
Quella della scorsa domenica era la seconda edizione di quest’originale forma di ritrovo e conoscenza fra membri d’uno stesso parentado. In considerazione dell’ottimo esito, molti familiari hanno già chiesto a Michelangelo Citta, che è stato fra gli organizzatori dell’evento, di porre in cantiere l’idea d’un terzo incontro il prossimo anno.
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