Le erbe selvatiche commestibili sono adoperate a fini alimentari dall’uomo sin dalla Preistoria e la tradizione popolare ha poi tramandato questo complesso di conoscenze fi no ai giorni nostri. Tra quelle che crescono nel nostro territorio le più note sono il taràssaco, il radicchio, la valerianella, il crescione dei prati e d’acqua, la radicella, il piattello, la barba di becco, la borsa pastore, la stellaria, la portulaca oleracea, la podagraria, il crespigno, la ruchetta o rucola, la salvia dei prati, la cicerbita, il farinello o spinacio selvatico, il papavero, l’ortica, la parietaria offi cinalis (erba vetriola), l’acetosa, l’alliaria, il luppolo, il topinambur, le margheritine, le viole mammole e quelle tricolori.
Queste erbe salutari sono però infestanti rispetto ai raccolti e normalmente vengono estirpate dai giardini e dagli orti. Si trovano anche nei prati, negli incolti, sui sentieri di campagna. Si può iniziare la raccolta subito dopo il disgelo e proseguirla fi no a prima delle nuove gelate. Le erbe selvatiche commestibili nutrono e depurano l’organismo umano dai principi tossici con cui è giornalmente a contatto. Sono molte le loro virtù, giacché crescono spontaneamente e lentamente, assimilando dal terreno tutte le sostanze naturali di cui abbiamo bisogno: sali minerali, proteine vegetali, oligoelementi, fi bre, clorofi lla.
Alcune si possono consumare crude in insalata, come antipasto o per contorno, e la loro preparazione deve avvenire nel minor tempo possibile per non disperderne le proprietà. Altre cotte in minestre, risotti, lasagne, torte salate, frittate, involtini, frittelle, focacce dolci o salate, pizze e piadine, gustosi contorni e pietanze, oppure in frullati e salsine da profumare con erbe aromatiche. Inoltre, con i fi ori di alcune di esse si possono decorare insalate e misticanze. Mirta
0 Commenti
Siamo spiacenti, nessuno ha ancora lasciato un commento !
Ma puoi essere il primo: lascia un commento !