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«I dati pubblicati da la Gazzetta erano veri»: due tribunali archiviano la querela

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«I dati pubblicati da la Gazzetta erano veri»: due tribunali archiviano la querela

Vercelli. (r.g.) Due tribunali archiviano la querela di Ravetto e il giudice lo manda a processo per calunnia. La Procura: «è accertato che Ravetto, in qualità di responsabile del servizio urbanistico comunale, abbia rilasciato autorizzazioni (permessi di costruire e aggiudicazioni di lavori di manutenzione) ad imprese di cui è, o è stato, consulente o responsabile del servizio di prevenzione e protezione».

«Ho invitato l’architetto Ravetto a procedere in sede legale in difesa della sua professionalità»: così l’11 ottobre 2010, rispondendo a una nota dell’allora Prefetto di Vercelli Fulvio Rocco, l’allora sindaco di Saluggia Marco Pasteris esponeva il suo punto di vista sul «presunto conflitto di interesse che vedrebbe interessato l’architetto Antonello Ravetto, assessore all’urbanistica e responsabile del servizio tecnico urbanistico comunale». Mai consiglio fu più deleterio: Ravetto gli diede ascolto e querelò per diffamazione il direttore de la Gazzetta, Umberto Lorini. Le Procure di Vercelli e Biella, dopo aver verificato la veridicità di quanto pubblicato dal giornale, hanno archiviato la querela: i fatti riportati erano veri e non c’è stata diffamazione. E ora Ravetto, che aveva querelato la Gazzetta pur sapendo che Lorini aveva scritto il vero, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Vercelli per calunnia nei confronti di Lorini.

Gli articoli e la querela Nell’estate del 2010, e anche in seguito, la Gazzetta pubblicò una serie di articoli da cui emergeva che Ravetto lavorava o aveva lavorato – come progettista e/o consulente – per ditte e privati operanti sul territorio di Saluggia, quando il testo Unico degli Enti Locali prevede invece che i membri della Giunta “competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”. Uno dei soggetti per cui Ravetto aveva lavorato è la Sogin, società che gestisce impianti e depositi nucleari (anche) a Saluggia, e al quale Ravetto stesso concesse – in qualità di responsabile urbanistico del Comune – una proroga per il completamento dei lavori del deposito nucleare D2.

«Non ho mai lavorato per Sogin» Nell’ottobre 2010, assistito dall’avvocato Francesco Picco, Ravetto presenta alla Procura vercellese un “atto di denuncia/querela” nei confronti di Umberto Lorini, direttore responsabile de la Gazzetta, in cui lamenta: «in maniera del tutto falsa il sottoscritto era “accusato” di rivestire il duplice ruolo di assessore all’urbanistica del Comune di Saluggia e responsabile del servizio tecnico urbanistico del Comune, oltre che consulente della società Sogin, a cui era stata rilasciata [da lui, ndr] una proroga al permesso di costruire il deposito D2; l’elemento falso e diffamatorio – sostiene Ravetto – consiste nel fatto che il sottoscritto non ha mai svolto ruoli di consulente esterno per aziende che si rivolgono poi al Comune stesso per autorizzazioni urbanistiche, per cui tanto meno questo ruolo è stato svolto presso la società Sogin». Negli stessi giorni il sindaco Pasteris – che aveva portato Ravetto al Comune di Saluggia con scelta intuitu personae - scrive al Prefetto: «Ravetto non si trova affatto in condizione di “conflitto di interessi”: infatti non ha mai assunto incarichi professionali dalla Sogin».

Lorini porta i documenti La Procura di Vercelli, ricevuto l’esposto, sottopone Lorini a indagini e lo interroga. Lorini dimostra, documenti alla mano, quali sono stati i lavori e le consulenze svolte da Ravetto “libero professionista” per ditte e privati operanti a Saluggia; soggetti per i quali Ravetto stesso ha trattato pratiche edilizie o urbanistiche in qualità di assessore o funzionario comunale: l’impresa Fas, la Umbro Cave, la Agrisal, la DiaSorin e altre. E tra queste, anche la Sogin: su espressa richiesta della Procura, la società comunica che «all’architetto Ravetto è stato assegnato l’incarico per il coordinamento della sicurezza in fase progettuale relativo alla realizzazione della strada di collegamento tra il Deposito Avogadro e l’Impianto Eurex di Saluggia». è quindi dimostrato, per tabulas, che Ravetto aveva raccontato balle alla Procura, e Pasteris aveva raccontato balle al Prefetto.

Vercelli archivia A maggio del 2011 il pubblico ministero Pier Luigi Pianta chiede «disporsi l’archiviazione del procedimento » nei confronti di Lorini: «non si ravvisa il reato di diffamazione poiché non viene offesa la reputazione di alcuno, ed il giornalista ha riportato quanto emerge dalla lettura della documentazione che è oltretutto pubblica, quale il curriculum di Ravetto che è facilmente leggibile sulla rete internet poiché prodotto dallo stesso». Il giudice per le indagini preliminari Potito Giorgio, «ritenuto che la richiesta di archiviazione vada accolta per le ragioni, del tutto condivisibili, espresse dal pubblico ministero, dispone l’archiviazione».

Il procedimento a Biella Non è finita. Siccome la Gazzetta viene stampata in una tipografia di Cavaglià (Bi), il pubblico ministero vercellese Antonella Barbera dispone la trasmissione degli atti alla Procura di Biella. Qui se ne occupa il pubblico ministero Ernesto Napolillo. Che indaga e accerta tre cose: 1. Ravetto ha effettivamente concesso a Sogin una proroga del termine di ultimazione del deposito nucleare D2: e l’ha concesso alla stessa Sogin che gli aveva affidato un incarico professionale; 2. «è stato proprio Ravetto ad indicare nel proprio curriculum vitae di essere stato consulente di Sogin nell’anno 2009 per “realizzazione depositi per scorie radioattive e strutture collaterali”, salvo poi rimuovere il curriculum» quando la consigliera di minoranza Paola Olivero ha sollevato la questione in Consiglio comunale; 3. «è accertato che Ravetto, in qualità di responsabile del servizio tecnico urbanistico, abbia rilasciato autorizzazioni (in specie: permessi di costruire e aggiudicazioni di lavori di manutenzione) ad imprese di cui è, o è stato, consulente o responsabile del servizio di prevenzione e protezione». Il pm chiede quindi l’archiviazione del procedimento nei confronti di Lorini, e il 30 agosto 2012 il gip Claudio Passerini la dispone ritenendo che «la richiesta di archiviazione del pm debba essere integralmente condivisa».

L’esposto di Lorini Siccome l’elenco di incarichi e consulenze “saluggesi” di Ravetto era ampiamente documentato e, soprattutto, era noto al Ravetto stesso, che l’aveva anche riportato nel proprio curriculum (su quello pubblicato sul suo sito internet e su quello protocollato al Comune di Saluggia), è evidente che Ravetto, nel momento in cui ha presentato alla Procura l’atto di denuncia/ querela nei confronti di Lorini, era pienamente consapevole della veridicità di quanto pubblicato da la Gazzetta: Ravetto aveva quindi denunciato il direttore Lorini pur sapendolo innocente, come poi le indagini di due Procure hanno dimostrato. Il codice penale prevede il reato di calunnia, ascrivibile a “chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza diretta all’autorità giudiziaria, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente”. Lorini ha presentato al Tribunale di Vercelli un esposto per calunnia nei confronti di Ravetto. A fine marzo si è svolta l’udienza preliminare, con l’intervento dei rispettivi legali; il giudice, accogliendo la richiesta del pm, ha disposto il rinvio a giudizio di Ravetto. Il processo inizierà in autunno.

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