Ma il giudice: adesso si indaghi su Masoero.
Vercelli. (r.g.) Roberto Saviolo, ex assessore della Provincia di Vercelli all’epoca dell’Amministrazione Masoero, è stato assolto giovedì scorso “perché il fatto non costituisce reato” dall’accusa di abuso d’ufficio relativa a presunte irregolarità nell’assegnazione dei fondi per i corsi di formazione professionale. Gli episodi contestati a Saviolo erano legati alle graduatorie di accesso ai finanziamenti europei dal 2006 al 2009. Secondo la Procura, l’ex assessore avrebbe favorito alcune agenzie rispetto ad altre, individuando criteri di priorità “ulteriori e diversi” rispetto a quelli originali. Inoltre nel 2008 avrebbe omesso un atto richiesto dalla Regione Piemonte per formare le graduatorie. Saviolo era l’unico imputato nel procedimento: per lui il pubblico ministero Paolo Tamponi aveva chiesto la condanna a un anno e sei mesi. I giudici hanno però deciso per l’assoluzione. L’ex assessore, difeso dagli avvocati Davide Balzaretti e Marco Materi, al momento della lettura della sentenza non era in aula. Il collegio, presieduto da Maria Teresa Guaschino (a latere Elisa Campagna e Claudia Becconi), ha però deciso che gli atti di questo procedimento siano rimandati alla procura affinché, sui fatti contestati a Saviolo, si indaghi l’ex presidente della Provincia, Renzo Masoero. Nel corso degli interrogatori, infatti, diversi testimoni hanno parlato di pesanti ingerenze istituzionali e pressioni su funzionari per favorire alcune agenzie di formazione “amiche”.
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