Fontanetto Po. (s.b.) Il Consiglio comunale, riunitosi mercoledì 12 febbraio, ha approvato all’unanimità lo Statuto ed il regolamento dell’«Unione delle terre del riso», primo passo per la costituzione di questo nuovo organismo. Il sindaco Riccardo Vallino ha spiegato cosa sia accaduto dopo la mancata prosecuzione della convenzione con il Comune di Saluggia, gli incontri per trovare una soluzione adeguata e in linea con la normativa che imponeva la condivisione totale dei servizi entro gennaio, scadenza poi prorogata e quindi la possibilità di attuare un’unione che sia un progetto condiviso, attuato con tempi adeguati e potendo così essere un ente che ha valore sul territorio. Determinante per la scelta di formare un’unione le maggiori possibilità di gestione economica e di assunzione del personale, fattori valutati positivamente anche dai sindacati che hanno preso parte attiva agli incontri.
I primi servizi che verranno condivisi sono la Polizia locale e la Protezione civile, che sono operativi da subito sul territorio. Intanto a maggio Palazzolo andrà alle amministrative e «si vedranno le intenzioni, anche se i segnali sono positivi». Anche altri Comuni hanno preso contatto con l’Unione, alcuni sono in fase di rinnovo delle amministrazioni e vedono in questo assetto una possibilità.
Si è espressa favorevolmente l’opposizione, che ha posto l’attenzione sull’iter futuro e sulla ripartizione delle spese e delle entrate. Rassicurazioni sono arrivate dal sindaco, il prossimo passaggio dovrebbe riguardare l’ufficio tecnico; in merito agli esborsi «non vi sono ripartizioni fisse, oltre alle spese generali, si valuterà singolarmente anche per non sforare». Il consenso unanime dell’assemblea è stato indicato da Vallino come «un segnale politico importante di unità».
Gli altri punti all’ordine del giorno riguardavano un prelievo di 3 mila euro per integrare il fondo disponibile per chiudere le pendenze economiche con Saluggia e la modifica di un errore materiale contenuto nel Regolamento edilizio. In chiusura è stata presentata una mozione relativa alla bocciatura governativa di un emendamento che chiedeva l’esclusione dal patto di stabilità delle spese affrontate dai Comuni per opere e lavori da eseguire in seguito alle calamità naturali. L’invito era di “fare pressione” portandolo in Consiglio comunale e facendo pervenire agli organi nazionali di governo un numero rilevante di delibere a favore.
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