Saluggia. (r.s.) Si è tenuto un po’ poi non ce l’ha più fatta ed è scoppiato. C’era lì l’urbanista, lui aveva fretta di passare al punto “adozione del Piano Regolatore”, ma Paola Olivero e Renato Bianco continuavano a porre questioni pregiudiziali, lamentando – in sostanza – che il gruppo di maggioranza consiliare non li abbia mai coinvolti nell’elaborazione del Piano.
E a quel punto Libero Farinelli non s’è tenuto più: «Cosa vuole la minoranza? Incontrarci in una stanza e discutere il Piano? Ci danno degli incapaci, degli incompetenti, e poi si lamentano se non ci parliamo? La sede istituzionale è il Consiglio. E poi non è vero che nessuno sapesse che l’Amministrazione stesse lavorando al Piano Regolatore. Ho delle registrazioni di gente di Saluggia che mi ha minacciato, c’è gente che ha comprato dei terreni convinta che diventassero edificabili e poi è stata bidonata. Non siamo degli handicappati: qui dentro siamo la maggioranza perché abbiamo vinto le elezioni, ora prendiamo le decisioni e alla fine del mandato saremo giudicati».
Alla fine, prima di votare la delibera, Bianco consegna a Farinelli un pacco regalo. Farinelli lo apre, è una scatola del “Monopoli”: così può esercitarsi a fare operazioni immobiliari.
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