VERCELLI – Agricoltura. (r.a.) Nuovo modello di rappresentanza della categoria. Coordinamento associativo tra Confagricoltura e l’Alleanza delle Cooperative Italiane del settore agroalimentare
E’ nato nelle scorse settimane un nuovo modello di rappresentanza del settore agricolo nelle province del Piemonte Nord Orientale (Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli). Si chiama Agrinsieme Piemonte Nord Orientale (PNO) ed è il coordinamento associativo fondato da Confagricoltura Novara e VCO, Confagricoltura Vercelli e Biella, Cia (Confederazione italiana agricoltori e Associazione Contadini Biellesi) delle quattro province del quadrante piemontese, e l’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI) del settore agroalimentare, composta a sua volta da Fedagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agrital AGCI.
Il nuovo soggetto nasce con l’obiettivo di unire le forze e fa seguito alla nascita di Agrinsieme a livello nazionale e di Agrinsieme Piemonte a livello regionale, proponendosi di costituire un unico importante interlocutore a rappresentare una parte significativa del mondo agricolo, pur nel rispetto delle identità storiche e culturali di ogni singola associazione, sia nei confronti della politica che opera nel territorio del Quadrante che della politica regionale. «Attraverso Agrinsieme Piemonte Nord Orientale – si legge in una nota – il mondo agricolo di questa parte del territorio regionale si presenta unito e compatto di fronte alle grandi sfide che è chiamato ad affrontare, valorizzando l’autonoma volontà di operare insieme per rappresentare al meglio gli interessi delle imprese associate e in generale per contribuire alla crescita ed allo sviluppo economico del territorio di questa porzione del Piemonte, che ha al suo interno alcuni punti in comune, sia per quanto riguarda la struttura delle aziende agricole che le produzioni di eccellenza: si pensi al riso, dove viene rappresentato il 60 % della produzione nazionale, al comparto dei fiori, che attraversa trasversalmente le Prealpi, dal Biellese al Lago Maggiore, al vino, con i Nebbioli del Nord, dai quali si originano le produzioni Docg e Doc di eccellenza; le produzioni lattiero-casearie come il Gorgonzola e la Toma e il Maccagno del biellese ed i formaggi del Verbano Cusio Ossola.
Agrinsieme Pno non si sostituisce, quindi, alle singole ed autonome specificità che fanno capo ad ogni Organizzazione, con le loro storie ed origini culturali diverse, né vuole essere una nuova Organizzazione di rappresentanza e tutela del mondo agricolo del Piemonte Nord Orientale, ma costituisce un momento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che troppo spesso hanno caratterizzato il mondo agricolo, un’entità che interpreta un nuovo modello di rappresentanza. Agrinsieme Pno integra storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati, in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro.
I numeri che Agrinsieme Pno rappresenta sui tavoli della politica interprovinciale del quadrante sono importanti: 4 mila aziende agricole, che gestiscono più di 150 mila ettari, pari al 60% del territorio interessato; un fatturato agricolo di 350 milioni di euro, 7500 occupati, sia come lavoratori autonomi che dipendenti. Agrinsieme Piemonte Nord Orientale si è dotata di un regolamento atto a normarne, con diritti e doveri per ogni organizzazione partecipante, l’attività, con un “Tavolo di coordinamento”, ed un Coordinatore che sarà, a turno, uno dei presidenti delle organizzazioni socie, ed è a sua volta assistito da un Tavolo tecnico-operativo, espressione delle organizzazioni partecipanti. A ricoprire il ruolo di Coordinatore per il primo turno, è stata chiamata Paola Battioli, presidente di Confagricoltura Novara e VCO. Tra le prime sfide che il Coordinamento dovrà affrontare sarà il varo del prossimo PSR 2014- 2020, che dovrà tener conto delle peculiarità del territorio, un bene da tutelare e da promuovere, ben caratterizzato dall’acqua e dalla gestione consortile della capillare rete irrigua, le tematiche del mercato dei prodotti agricoli, con un occhio di riguardo al mercato del riso e, infine, l’ applicazione della imminente Riforma della PAC.
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