Così la società presieduta da Sandro Baraggioli (nominato dal Comune) risponde alla lettera inviata dai cittadini su iniziativa di SiAmo Vercelli. La raccolta di firme per la class action prosegue
VERCELLI (u.l.) – Siccome la città – strade, marciapiedi, vicinanze dei cassonetti – continua ad essere sporca, a fine luglio il gruppo SiAmo Vercelli ha deciso di «lanciare una class action nei confronti del Comune e di Atena, la società concessionaria dei servizi di igiene ambientale». Spiegano i proponenti: «con riferimento al decreto legislativo 20/12/2009 n. 198, procederemo in giudizio per ripristinare il corretto svolgimento del servizio di pulizia».
Le diffide
Come primo passo, il 16 agosto sono state inviate lettere di diffida – firmate da numerosi cittadini – all’Amministrazione comunale e ad Atena «perché effettuino gli interventi necessari. La legge impone che questi interventi abbiano luogo entro 90 giorni dalla diffida stessa; dopodiché si procederà col ricorso amministrativo al Tar. Sono i passi previsti dal decreto legislativo citato, che tratta proprio il ricorso per l’efficienza delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici e prevede che i cittadini possano costituirsi in giudizio».
Al sindaco si chiede «il ripristino urgente della corretta erogazione del servizio di igiene ambientale, in particolare sulla pulizia della città dalle erbacce che invadono marciapiedi e strade. Vale, infatti, la pena ricordare che, da gennaio 2017, questo servizio è stato stralciato dal contratto con Atena e preso in carico direttamente dal Comune. Per poi non essere svolto da nessuno, tanto che la città intera si è trasformata in una selva disordinata e sciatta. La messa in mora del Comune comprende, inoltre, la richiesta che esso torni ad esercitare l’indispensabile funzione di controllo di Atena, che si occupa di tutti gli altri servizi di igiene ambientale, così da assicurare i livelli e le condizioni di servizio adeguati alle esigenze della popolazione».
Al presidente di Atena, invece, è stata denunciata «la costante violazione degli obblighi contenuti nella carta dei servizi, pubblicata on line sul sito di Atena, che definisce gli standard di qualità garantiti ai cittadini. In particolare, la diffida fa riferimento alla fruibilità dei cassonetti, troppo spesso straboccanti di rifiuti, alla pulizia delle aree circostanti i cassonetti stessi e al decoro e alla funzionalità dei contenitori, molti dei quali sono sporchi e non funzionanti. La violazione, da parte di Atena, degli standard di qualità contrattuali causa il degrado del decoro cittadino, che si manifesta – come abbondantemente documentato dai giornali – in sporcizia diffusa, topi vicini ai cassonetti, stato di abbandono e incuria».
Atena: la Carta non esiste
Ai primi di settembre Atena ha diramato un comunicato “in relazione alla diffida presentata da un gruppo di cittadini di Vercelli relativa al servizio di igiene ambientale”. Quale “società del Gruppo Iren” precisa che “sta svolgendo l’attività nel rispetto del contratto di servizio e delle disposizioni di legge vigenti”.
Secondo Atena “quanto riportato nella diffida, riguardo le presunte violazioni di standard del servizio, è stato impropriamente riferito alla Carta dei Servizi per la Gestione dei Servizi Ambientali valida per i soli Comuni della Provincia di Vercelli che fanno capo al Consorzio Covevar. Per quest’ultimo Atena gestisce i servizi ambientali in quota parte, essendo una delle mandatarie dell’ATI a suo tempo aggiudicataria della gara bandita dal Consorzio. Pertanto, ogni riferimento a presunte violazioni della Carta dei Servizi è privo di fondamento, in quanto non esiste attualmente tale documento a corredo del contratto del 2003 fra Comune di Vercelli e Atena”. E conclude: “Qualora il Comune di Vercelli intenda avviare le attività finalizzate alla stesura di una Carta dei Servizi, Atena è da subito disponibile a fornire piena collaborazione, mettendo a disposizione le competenze maturate sull’argomento in seno al Gruppo Iren, le cui società controllate operative sui territori dispongono da anni di tale documento”.
Il contratto Comune-Atena
La Carta dei Servizi di Atena “per la gestione dei servizi ambientali” a Vercelli, quindi, ad oggi non c’è. Un dato che si presta ad alcune considerazioni.
1. Il “contratto del 2003” tra Comune e Atena prevedeva espressamente, all’art. 5, che “la società dovrà predisporre apposita Carta dei servizi e darne informazione alla cittadinanza”. Evidentemente in tredici anni, quasi quattordici, non l’ha mai fatto. Anche perché il Comune, probabilmente, non l’ha mai chiesto. E l’attuale Amministrazione, di fronte a una città sempre più sporca, anziché sollecitare Atena ad adempiere ad un preciso obbligo contrattuale… la affianca in una «campagna di comunicazione innovativa e dai soggetti colorati e divertenti» per tentare di «coinvolgere emotivamente» i cittadini.
2. Il Comune di Vercelli, per Atena, non è un cliente qualsiasi: è comproprietario della società, anche se – dopo la cessione delle quote e l’aumento di capitale – solo al 40%. E il presidente di Atena (compenso annuo: oltre 34 mila euro) e due consiglieri d’amministrazione (compenso annuo: circa 20 mila euro) sono espressione del Comune di Vercelli.
Ora: che a fronte delle (giuste) rimostranze di cittadini di Vercelli sulla gestione dei servizi ambientali in città, Atena non trovi di meglio che rispondere «siamo una società del Gruppo Iren» (mica una municipalizzata…), e «se il Comune ci chiede di stendere una Carta dei servizi [cosa che Atena avrebbe dovuto fare fin dal 2003] noi siamo disponibili, mettendo a disposizione le competenze maturate sull’argomento in seno al Gruppo Iren» è l’ennesima dimostrazione di come il Comune, in Atena, non conti più una cippa.
In una città normale, anziché trincerarsi dietro alla stupefacente affermazione «la Carta dei servizi [sebbene prevista dal contratto, ndr] non esiste: e quindi non la stiamo violando», sindaco e presidente di Atena (lo ripetiamo: nominato dal Comune di Vercelli) sarebbero già riuniti a scriverla e ad approvarla. “La società dovrà predisporla e darne informazione alla cittadinanza”, c’era scritto nel contratto. Altro che “qualora il Comune intenda avviare le attività…”: Baraggioli, #nonscherziamo!
SiAmo Vercelli, intanto, continua la class action: «è proprio ai cittadini che rivolgiamo il nostro appello affinché la sostengano»; le firme si raccolgono ogni mercoledì dalle 17.30 alle 19.30 nella sede di via San Paolo 19, e nelle giornate di sabato 16 e 21 settembre verrà allestito un gazebo in piazza Cavour.
[nella foto: Sandro Baraggioli, presidente di Atena, con il sindaco Maura Forte]
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