CRESCENTINO. Il successivo sarà anticipato alle 6.48. I pendolari protestano, l’assessore Casa incontra Trenitalia.
Si è svolto lunedì 16 un incontro tra le Amministrazioni comunali, i responsabili tecnici e politici delle Province, i funzionari della Regione e di Trenitalia. Per la tratta su cui gravita Crescentino erano presenti l’assessore Fabrizio Casa e i rappresentanti di Balzola e Verolengo; lo scorso anno Casa era stato l’unico a presentarsi alla riunione, anche quest’anno gli altri quadranti contavano più presenze.
La finalità era discutere la nuova organizzazione del servizio ferroviario metropolitano; in realtà, ad una settimana dall’entrata in vigore (che scatterà dal 15 dicembre), è essenzialmente una presentazione.
Due le notizie che riguardano i pendolari crescentinesi: il diretto del mattino per Torino non verrà ripristinato, non rientra nella filosofia di Trenitalia mantenere questo tipo di percorrenza. Il treno per Chivasso sarà però anticipato di alcuni minuti: arriverà alle 6.48 a Crescentino, a Chivasso alle 7.15 sullo stesso binario della coincidenza per Torino, non più al binario 6; gli utenti ripartiranno alle 7.31, avendo così oltre un quarto d’ora di tempo per passare tranquillamente da un treno all’altro e di ammortizzare eventuali ritardi.
Purtroppo è anche stata decisa la soppressione del treno per Chivasso che passava da Crescentino alle 6.03. Casa ha protestato, «assolutamente non accettiamo l’eliminazione, lavoratori e studenti ne hanno bisogno». Trenitalia aveva calcolato che vi fossero pochi utenti, «ma non è vero»; adesso «gli orari sono già stati rilasciati, per cui ci siamo accordati per rivedere la situazione prima della prossima revisione, che sarà a febbraio».
Per l’assessore «la soluzione-tampone potrebbe essere il bus Atap per Chivasso, che passa a Crescentino alle 5.30»; Provincia e Atap hanno raccolto l’idea e ne discuteranno con Trenitalia per far valere anche sull’autobus l’abbonamento ferroviario. Le compensazioni economiche in questi frangenti sono talvolta difficili da stabilire: il problema avanzato dai pendolari relativamente al “Formula” non ha trovato ancora soluzione, il numero dei viaggiatori è controverso e solo dopo lunghi e approfonditi controlli sarà forse possibile vagliare una nuova possibilità per il futuro.
In conclusione, Casa si dichiara soddisfatto per i risultati raggiunti «grazie anche alla determinazione del comitato dei viaggiatori» ed è pronto a sostenere un altro confronto per la corsa soppressa. Sul sito del Comune è stata avviata una raccolta di firme a sostegno del ripristino del treno delle 6.03; tra i promotori l’assessore Nicoletta Ravarino, direttamente coinvolta come utente. «Le persone che debbono arrivare a Torino prima delle 8 – spiega la Ravarino – sono penalizzate tantissimo; c’è chi non ha alternative, altro che mobilità sostenibile. L’utente è sempre l’ultimo ad essere ascoltato». Amara la conclusione: «il servizio fa disamorare i viaggiatori». Sembra quasi fatto apposta.
Silvia Baratto
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