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CRESCENTINO: Verso le elezioni, nel centrodestra c’è l’accordo su Greppi sindaco

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CRESCENTINO: Verso le elezioni, nel centrodestra c’è l’accordo su Greppi sindaco
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Crescentino. (b.l.) La carica di vice? Piolatto dovrà conquistarsela: «Lo farà chi, nella lista, otterrà più preferenze».

Riprendiamo da dove eravamo rimasti. La proposta – più che una proposta: un caldo suggerimento – avanzata da Luca Pedrale, crescentinese e presidente provinciale di Forza Italia, per le prossime elezioni comunali a Crescentino è la seguente: una lista unitaria di centrodestra che abbia in Fabrizio Greppi il candidato sindaco e in Riccardo Piolatto il suo vice.

«L’idea è stata mia», spiega Piolatto rivendicandone la primogenitura, «e Pedrale l’ha proposta; mi sembra giusto che ci sia un bilanciamento di forze»: Greppi, infatti, è considerato di orbita Nuovo Centro Destra mentre Piolatto è un fedelissimo di Pedrale, rimasto in Forza Italia. Non a tutti l’idea di Piolatto sembra così brillante. Per Maurizio Chiocchetti, responsabile cittadino del Ncd, l’incarico di vicesindaco «è prerogativa di chi nella lista ottiene più voti, altrimenti non c’è il motivo per cui correre: non la precludiamo a nessuno ». «È una lista civica – spiega Chiocchetti – non vi sono spartizioni fra partiti, ci candidiamo perché apprezzati dalla gente; questa è la linea ribadita nelle riunioni che abbiamo fatto. Sindaco e vicesindaco sono simboli della mediazione tra gruppi precedentemente contrapposti, ma adesso all’interno della lista non ci sono due gruppi bensì delle individualità. Sarà una battaglia leale». Non si abbandona ad anticipazioni, ma ribadisce, «come dice Fabrizio: prima il programma, poi la lista», che in linea di massima dovrebbe essere definita dopo la riunione che si terrà nei prossimi giorni.

Interrogato sul candidato sindaco afferma che «va scelto all’interno di questa lista», c’è coesione attorno al nome di Greppi, «non calato dall’alto ma condiviso; certo, è sempre passibile di modifiche, si possono prendere altre decisioni per il bene comune della lista. Fabrizio ha dato la sua disponibilità e lo ringraziamo perché non sarà facile amministrare, il che vale per tutti noi, sarà un periodo difficile per chiunque si approccerà alla macchina comunale. Massima disponibilità, voglia di prendere gli insulti che deriveranno dal fare scelte impopolari per far quadrare i conti: non ci faremo togliere le deleghe per fare il bilancio, la lista che ammininistra va fino in fondo al mandato ». Al momento «siamo avviati bene». In merito ad una sua partecipazione diretta dichiara che «se le cose stanno davvero così, se le persone sono quelle delle riunioni, se si può configurare l’ipotsi già fatta per il candidato sindaco… non mi tiro indietro, sono persone con le quali ho già collaborato, la linea è comunque quella». Grande valore è attribuito all’unità della lista: «queste elezioni devono vedere il centrodestra unito non per vincere, ma per lanciare il segnale che in una data parte politica non vi sono più fratture». Resta ancora in sospeso il numero dei componenti delle liste: non è infatti ancora passato il decreto che stabilisce se saranno 10 oppure 12. Serve saperlo, «adesso c’è il tempo per valutare tutti gli aspetti di una candidatura», non si possono cercare due persone all’ultimo momento o, peggio ancora, dover togliere due elementi in una compagine già formata.

Anche Giuseppe Arlotta, esponente di Fratelli d’Italia, sostiene la candidatura di Greppi: «riconosco a Greppi capacità di amministrare in maniera ottimale una città come Crescentino»; «tutti hanno avuto modo di provare sulle proprie spalle l’esperienza di questi cinque anni, gli ultimi eventi la confermano e non vanno confrontati con la nostra defenestrazione: là subentravano altri motivi, alcuni ancora da capire». Invece altri fattori sono stati superati e «oggi stiamo valutando seriamente di proporre una lista unica come valida alternativa alle altre candidature». Sulla proposta di Pedrale si trova d’accordo con Chiocchetti: «lasciare aperta la casella del vicesindaco è uno stimolo a lavorare di più, a contattare più persone per avere il conforto dei numeri. Se si partisse in un’ottica partitica si potrebbero dividere gli incarichi, invece in questo modo si fa il bene non tanto dei singoli quanto della lista. Ognuno dei candidati ha avuto modo di farsi conoscere, quello che verrà fuori come assessorati e incarico di vicesindaco sarà giustamente la volontà dei cittadini e il premio del buon lavoro, della correttezza e dell’onestà».

Nella foto: Riccardo Piolatto e Giuseppe Arlotta.

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