CRESCENTINO. Richiesta di Mosca, Angelone e Rotondo. Il Vicesindaco: Nulla di strano: vogliamo ridurre le aree edificabili perché ora sono troppe e i proprietari pagano “sberle” di Imu e Tasi.
I consiglieri di opposizione Gian Maria Mosca, Giuseppe Rotondo e Gaetano Angelone venerdì 17 gennaio hanno depositato in Municipio una richiesta di convocazione del Consiglio comunale per discutere in tempi brevi le modifiche al Piano Regolatore.
«Sicuramente il Piano Regolatore deve essere in parte rivisto», afferma Mosca; «per esempio modificando la destinazione urbanistica di alcuni terreni per i quali i proprietari attualmente pagano una follia di Imu. Si tratta di un tema importante, che voglio che venga discusso pubblicamente ed approfonditamente: per una volta è il caso che non vengano tenute nascoste le carte e tutto proceda alla luce del sole».
Rilevando di aver appreso da la Gazzetta che l’Amministrazione, “con al vertice il vicesindaco Allegranza”, vorrebbe chiudere entro la legislatura le modifiche al Prgc per “assecondare le esigenze del caso”, ed essendo il Piano uno strumento urbanistico destinato ad essere valido per lungo tempo, ricordano – “specie al vicesindaco” – che al momento dell’approvazione delle linee programmatiche in Consiglio venne accolta la richiesta di discutere le modifiche prima di una decisione definitiva, “coinvolgendo quindi le minoranze (per la prima volta) su questi delicati temi”.
Ecco il perché della necessità di una “convocazione urgente” del Consiglio per discutere le varianti che solo in una seconda seduta verranno presentate al voto, dando così il tempo necessario per riflettere dopo la discussione, verificare che siano state seguite le linee programmatiche e tenuto conto dell’interesse generale dei cittadini. I tre consiglieri hanno richiesto espressamente che l’incontro si svolga nel periodo tra il 21 gennaio e il 5 febbraio.
«Come già detto in Consiglio e in più occasioni – risponde il vicesindaco Franco Allegranza – il Prgc era da rivedere per dare un po’ di equità tra la gente, ma soprattutto per renderlo realistico e funzionale alla città. Oggi le sole zone di espansione, le RSN, i terreni agricoli che potrebbero essere edificati, coprono circa 370 mila mq; qualunque persona di buon senso si rende conto che è sufficiente per i prossimi cinquant’anni e quindi la stragrande maggioranza di quei terreni non sarà mai edificato. In compenso però i proprietari, che non sono agricoltori, pagano l’Imu o Tasi come edificabili, con un esborso che arriva ad essere 20 volte quello agricolo. La nostra intenzione è ridurre drasticamente le aree edificabili mantenendo quelle per le quali ci sono già dei Pec avviati, e poche altre». Questa scelta deriva «dalle richieste specifiche che sono state avanzate dai proprietari. La prima regola è stata “non trattare i cittadini come polli da spennare”, come invece è stato fatto nel Piano Regolatore approvato dalla precedente Amministrazione. La seconda quella di modificare la normativa in alcune zone dove si sono ravvisati errori materiali. Nulla di strano, quindi; e comunque, come abbiamo promesso in Consiglio comunale, la variante sarà discussa con le opposizioni prima dell’approvazione ufficiale del progetto preliminare ».
Va infatti chiarito quale sarà l’iter della variante: il passaggio in Consiglio comunale è solo il primo step, poi la delibera dovrà essere pubblicata per 30 giorni, quindi per altri 30 giorni i cittadini potranno presentare osservazioni, che saranno discusse in un successivo Consiglio, accolte o respinte prima dell’approvazione definitiva. Inoltre potrebbero essere avanzate osservazioni e richiesti adeguamenti o cambiamenti da parte degli uffici urbanistici della Regione.
Silvia Baratto
Nella foto: Giuseppe Rotondo e Gaetano Angelone.
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