Crescentino. (s.b.) A movimentare la settimana politica città è piombata, venerdì 14 febbraio, una dichiarazione di Luca Pedrale, consigliere regionale e presidente provinciale di Forza Italia. Se da tempo il centro destra crescentinese, sotto la spinta di Fabrizio Greppi, sta cercando un accordo al suo interno per presentarsi unito, Pedrale va oltre: auspicando che «vengano colmate le divisioni che portarono nel 2009 alla divisione del centrodestra in due liste distinte, quella di Minoli / Greppi e quella di Piolatto », vorrebbe «una lista con candidato sindaco Fabrizio Greppi e vice sindaco Riccardo Piolatto». Il posto c’è per tutti, «non possono mancare gli amici del centro destra Chiocchetti, Arlotta, Cornero, Speranza»; e anche per Gian Maria Mosca, che Pedrale cita come «strenuo oppositore dell’Amministrazione Venegoni », «le porte sono aperte».
A stretto giro, Mosca gli risponde: «ringrazio Pedrale per la porta aperta. Io dalla porta della cucina vedo la porta della sala dei suoi genitori. Queste sono le porte che in qualche modo ci accomunano ». Secondo Mosca, perché il dialogo divenga accordo servono quattro requisiti: avere come capolista un sindaco indipendente, una lista con un numero significativo d’indipendenti, senza simboli di partiti e più giovane, “che almeno si sforzi di proporre un cambio di registro rispetto al modello primo-repubblicano di chi chiama tutti gli altri «amici»”. La conclusione è semplice: «un modello strutturalmente diverso rispetto a quello che ha in mente Pedrale».
Nei giorni successivi riflessioni e contatti si sono intrecciati. Non ha perso una sola battuta di quanto sta accadendo, ma per ora il consigliere Fabrizio Greppi resta coerentemente sulle posizioni già assunte: «continuo a dire; prima l’unità, eventualmente con qualcun altro, poi si vedrà». E sulla proposta di Pedrale che lo vede candidato sindaco dice: «Non sono sensibile a queste cose. Prima la squadra e poi i nomi, il candidato; vista la squadra si vede cosa si vuol fare, se tutti concorrono ad un ideale allora ci vorrà un tipo di sindaco, altrimenti un altro». Partire dal candidato sindaco, secondo Greppi, è un errore: «non facciamo come Renzi, sembrava tutto a posto invece i tempi si allungano, incassa solo no». Conferma che continuano gli incontri con il consigliere Gian Maria Mosca, che parteciperà alla riunione che si terrà oggi, mercoledì 19; una giornata intensa, dato che l’incontro con Mosca sarà preceduta da un summit fra Pedrale e gli esponenti cittadini del centro destra. Momenti importanti se non decisivi. Per Greppi la coalizione ha dunque senso, le proiezioni li vedono vincenti.
Adesso resta da sapere cosa deciderà Mosca; l’attesa potrebbe non essere lunga: «per me questa settimana, in un senso o nell’altro, si chiude», domani, giovedì 20, nuovo incontro col suo gruppo. È sempre stato chiaro che il giovane avvocato non è uomo di partito, difficile ingabbiarlo in uno schema e questa caratteristica potrebbe non essere considerata positiva da tutti. «Alla luce degli ultimi interventi vedo come sempre più improbabile che il centro destra aderisca al nostro progetto indipendente. Siamo comunque ben attrezzati, anche senza il loro appoggio, per competere a testa alta: sarà una bella partita». Candidato sindaco del centro destra o della propria lista civica, Mosca sarà comunque uno dei protagonisti della campagna elettorale. Citato da Pedrale anche Carmine Speranza: «Pedrale può dire quello che vuole, chi sceglie sono io. Ho avuto incontri da una parte e dall’altra e sto valutando. La situazione è abbastanza grave, la crisi fa paura, il mio problema è riuscire, in caso di vittoria, a fare quello che chi ha avuto fiducia in me si aspetta, ve bene se puoi fare qualcosa. Non mi piace promettere lavoro e simili, sono momenti difficili, bisogna capire le persone, quali sono serie, quali programmi sono validi. I prossimi cinque anni saranno duri per chi vincerà, non ci sono soldi e la gente non ne ha. Tutti abbiamo un po’ di dignità e se qualcuno va in Comune a chiedere è proprio in difficoltà». Tutto ancora sul tavolo, quindi: Speranza potrebbe appoggiare una delle due parti o proseguire con il progetto di una lista propria, come aveva annunciato mesi fa. Non risparmia commenti e critiche a nessuno: «l’Amministrazione uscente ha fatto delle cose buone con i soldi che sono arrivati dalla Ilvo e dalla Mossi & Ghisolfi, grazie all’Amministrazione Greppi. Ne ha anche sprecati, poteva usarli per dare sollievo ai crescentinesi e alla ditte che stanno navigando nel limbo». Per il futuro «occorre un programma in difesa dei cittadini, per cercare di aiutarli il più possibile e incentivare qualche azienda, magari non facendo pagare le tasse comunali ».
Nella foto: Greppi, Speranza, Arlotta e Chiocchetti: la Giunta sognata da Pedrale.
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