CRESCENTINO. (s.b.) Presenti Massa, Taverna e Venegoni.
Agli allievi delle classi terze e di una seconda media lo scorso giovedì è stato presentato il progetto avviato a Crescentino dalla Mossi&Ghisolfi. Dapprima al teatro Angelini con una serie di video e poi con lo scuolabus all’interno della bioraffineria, i ragazzi sono venuti a contratto con svariati aspetti dalla produzione di bioetanolo: il bioetanolo di prima e seconda generazione, i passaggi della produzione, la richiesta europea e mondiale, gli impianti di produzione attuali e quelli futuri, la ricerca e la sperimentazione. Numerose le domande che gli studenti, suddivisi in due gruppi, hanno posto a Marco Parachini, capo del personale e a Stefano Ciparelli, amministratore delegato, che li ha raggiunti in un momento successivo.
Soddisfazione è stata espressa dagli insegnanti; «era un’assurdità avere una società che produce un prodotto innovatore a livello mondiale e che i ragazzi neanche sapessero che esisteva» rileva Marco Canuto, insegnante di matematica, scienze e sostegno; «agli adulti possono restare dei dubbi che si scioglieranno nel tempo, ma è un’eccellenza, una realtà del territorio e soprattutto dimostra ai nostri ragazzi che studiare serve: avere visto trentenni che lavorano è un incentivo, con la volontà si raggiungono risultati importanti. Il futuro richiede l’ecologia e Crescentino ha il futuro».
L’assessore Gianni Taverna, che ha organizzato l’incontro a cui hanno assistito anche la sindaca Marinella Venegoni ed il vicesindaco Gabriele Massa, ci teneva a realizzarlo, «mi sarebbe piaciuto avere il tempo di portarci i cittadini e gli ex dipendenti Teksid per far vedere loro come è cambiata l’area». Ringrazia gli insegnanti, con i quali ha condiviso molte attività in questi cinque anni, ed i ragazzi per il loro comportamento corretto e sottolinea l’interesse che hanno dimostrato con domande e commenti.
«Lo spirito dell’incontro è semplice ed importante: Ghisolfiha cominciato a fabbricare tappi di plastica nel suo garage ed è diventato leader mondiale del settore, ora sta passando al green, vuol dire che qualcosa sta cambiando. L’ambiente va rivalutato, sta cambiando il mondo, possiamo essere d’accordo politicamente o no, però resta un progetto unico a livello europeo e mondiale e bisogna conoscerlo». Per gli studenti è doppiamente futuro: «nella ricerca e nello sviluppo l’età media è 32 anni; mi è sembrato utile ed importante far sentire dalla voce di chi ci lavora; è una realtà piemontese che si sta evolvendo, non una sfida americana o tedesca».
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