CRESCENTINO. L’anno nuovo non ha portato novità in merito alla gestione della centrale a biogas della Società CH4 in zona Rabeto: infatti sabato 4 gennaio i residenti hanno chiamato i Vigili Urbani per denunciare una nuova ondata di esalazioni che già a dicembre si erano fatte sentire, e con maggior forza tra fine 2013 e inizio 2014: «quando arrivo mi chiedo se tornare a casa o no», «le esalazioni si sono sentite più volte al giorno per tutto dicembre», «la sindaca ha detto che è tutto a posto: ma quali macchinari ed enzimi, qui l’odore resta».
Nella foto: I residenti nella zona hanno chiamato i Vigili Urbani per far rilevare i miasmi.
Sellaro: «La sindaca diceva che con enzimi e altre tecniche sarebbe andato tutto a posto, ma qui non si respira»
L’assessore Taverna: «Ne parleremo con il nostro avvocato, far cessare gli odori è il risultato che tutti vogliamo».
CRESCENTINO. (b.l.) L’anno nuovo non ha portato novità in merito alla gestione della centrale a biogas della Società CH4 in zona Rabeto: infatti sabato 4 gennaio i residenti del quartiere hanno chiamato i Vigili Urbani per denunciare una nuova ondata di esalazioni che già a dicembre si erano fatte sentire, e con maggior forza tra fine 2013 e inizio 2014. I commenti dei presenti, una decina di persone, sono unanimi: «la puzza si sente già dal teatro», «quando arrivo mi chiedo se tornare a casa o no», «le esalazioni si sono sentite più volte al giorno per tutto dicembre». «La sindaca ha detto che è tutto a posto », puntualizza Salvatore Sellaro; «ma quali macchinari ed enzimi, qui l’odore resta». Torna quindi a far discutere la centrale a biomasse; a breve la discussione si trasferirà presso il Tar, infatti a settembre era stata fissata per il 23 gennaio l’udienza per il ricorso della società di Brizio e Barra contro l’ordinanza, emessa dal Comune a fine luglio, che ne sospendeva l’attività. L’assessore Gianni Taverna, come da mesi a questa parte, ripete: «far cessare la puzza è il risultato che tutti vogliamo». Scettico fin dal primo momento sulla possibilità che un’ordinanza risolvesse la questione, punta all’incontro del 23 gennaio; per quel momento «ci sarà da valutare insieme all’avvocato la linea da tenere», con la finalità di «portare a casa un risultato ». Il disagio dei cittadini gli era stato segnalato da metà dicembre; segnalato anche l’utilizzo sporadico dell’impianto di abbattimento degli odori, fatto poco comprensibile «visto che hanno fatto un’investimento e lo hanno installato ». In conclusione, «l’obiettivo comune dovrebbe essere il miglioramento», seguendo anche le indicazioni di Arpa e Asl.
Mosca: «Quell’ordinanza va revocata prima di andare in udienza al Tar»
CRESCENTINO. (r.c.) Sulla questione della centrale CH4 nei giorni scorsi il consigliere Gian Maria Mosca ha scritto al vicesindaco. «Egregio signor vicesindaco Allegranza – scrive Mosca -, essendo ovvio e palese che nessuna decisione risolutiva possa essere presa dal formale sindaco, che peraltro nel corso degli ultimi mesi più volte ha manifestato la propria totale incapacità affermando a vuoto che avrebbe risolto il problema dei miasmi provenienti dalla CH4, con la presente segnalo che stanno tornando a presentarsi forti ed insopportabili gli odori dall’impianto predetto, fortemente voluto e favorito da voi amministratori di maggioranza». «Alla luce di quanto precede – prosegue il consigliere – si rende indifferibile una seria presa in carico del problema. Quanto all’impugnazione presso il Tar della “similordinanza” redatta con contenuti tali da poter solo essere opposta con successo dalla CH4 (come dal sottoscritto previsto sin dalla prima lettura dell’atto e dichiarato pubblicamente, e come puntualmente avvenuto), ribadisco nuovamente che essa deve essere revocata in autotutela (onde emetterne altra, totalmente diversa, seria ed utile) e che laddove la causa avanti il Tar proseguisse, non potrebbe che veder soccombere il Comune di Crescentino, con grave ed ulteriore beffa e danno economico (imputabile agli attuali amministratori incapaci), anche in termini di possibile gravosa condanna alle spese di lite». «Rimango a disposizione – conclude Mosca – per impartire ulteriori direttive laddove richiestomi».
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