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Come può invecchiare l’uomo che ha della salvia nel suo giardino?

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Come può invecchiare l’uomo che ha della salvia nel suo giardino?

La salvia (nome scientifico salvia officinalis) fa parte della famiglia delle Labiate ed è una pianta perenne a forma di cespuglio che può raggiungere l’altezza d’un metro, con foglie opposte di colore grigio-verde e fiori di color azzurro-viola. Sboccia fra giugno e luglio e qui in Italia cresce spontanea ed abbondante sui dirupi sassosi ed assolati del centro-sud. È intensamente coltivata nei giardini e negli orti come pianta ornamentale ed aromatica.

La salvia è ricca di principi attivi e contiene estrogeni, risultando pertanto assai utile per la salute, al punto che nel corso dei secoli è stata ampiamente lodata come pianta della longevità. Un vecchio proverbio comune in Cina, in Persia ed in Europa affermava: come può invecchiare l’uomo che ha della salvia nel suo giardino? Per i Romani era una pianta sacra, da raccogliere secondo un preciso rituale. Indossando una tunica bianca ed a piedi nudi, ben lavati, si raccoglievano le foglie con le sole mani e senza utilizzare utensili di ferro, perché ritenuti incompatibili con la salvia.

Essa è stringente, antisettica e viene usata come collutorio nei casi d’affezioni orofaringee, gengiviti, afte, tonsilliti, faringiti. È un potente fungicida, efficace anche contro la diarrea. Il tè di salvia è tonico per il sangue e la tensione nervosa, allevia tossi e raffreddori. La salvia stimola e regolarizza il flusso mestruale e ne calma i dolori. Aiuta a combattere i disturbi della menopausa e viene usata per ridurre la sudorazione corporea. Contribuisce a calmare le coliche addominali, stimola la secrezione della bile e favorisce la digestione. Le foglie in infuso servono per vaporizzazioni al viso, come lozione detergente ed astringente.

Quest’efficace pianta curativa è molto apprezzata anche in cucina, poiché viene utilizzata mescolata alla cipolla per farcire il pollame, oppure per cucinare carni grasse quali maiali, anatre, selvaggina, fegatini. Le foglie intere possono essere passate nella pastella e fritte o tritate nel burro per farcire panini e per aromatizzare l’aceto.

Mirta

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