CIGLIANO. L’ex sindaco rappresenterà il Vercellese nell’assemblea legislativa del Piemonte. Il Comune? Ho fatto l’allenatore di una grande squadra che ora è pronta ad amministrare.
Giovanni Corgnati è stato per dieci anni consecutivi, ossia per due interi mandati amministrativi, il sindaco del paese con il suo gruppo “Insieme per il futuro di Cigliano”. Alle elezioni del 25 maggio scorso si è candidato al Consiglio regionale nella lista del Partito Democratico che sosteneva Sergio Chiamparino. Egli ha ricordato questo suo trascorso periodo d’attività al Comune ciglianese con un certo rimpianto: «Io, in questi dieci anni da sindaco, ho fatto l’allenatore di una grande squadra che ora con qualche nuova entrata è pronta ad amministrare Cigliano per altri cinque anni… adesso posso esprimere un pensiero di cui sono consapevole da tempo: fare il sindaco è il mestiere più bello del mondo!».
Corgnati rimane però impegnato in prima persona nella politica attiva, essendo stato eletto in Consiglio regionale con 2162 preferenze. Egli è l’unico candidato proveniente dalla Provincia di Vercelli ad entrare nella nuova assemblea consiliare piemontese, a parte Gabriele Molinari di Scelta Civica, che però era presente nel “listino” del candidato presidente Sergio Chiamparino. Sarà proprio l’ex sindaco di Cigliano, nella sua qualità di consigliere anziano, a presiedere la prima seduta del Consiglio regionale, prevista per lunedì 30 giugno. Cigliano si trova quindi in una condizione senz’altro insolita per una città di piccole dimensioni, inferiore ai cinquemila abitanti, giacché può vantare un consigliere regionale (Corgnati) ed un parlamentare nazionale e sottosegretario al Ministero del Lavoro (Luigi Bobba).
Corgnati ha indicato durante la campagna elettorale per le Regionali alcuni degli obiettivi da perseguire in caso d’elezione. Una delle proposte di Corgnati concerne il “patto di stabilità”: la critica alla sua estensione ai Comuni al di sotto dei 5000 abitanti, era stata portata avanti già durante l’ultimo periodo da sindaco. Corgnati aveva osservato che Cigliano, grazie ad una programmazione a lungo termine, che aveva condotto fra l’altro alla costruzione del parco fotovoltaico nell’ex cava Viazza, poteva disporre di circa 4 milioni di euro in cassa, senza godere però della possibilità d’impiegarli proprio a causa dei vincoli del “patto”. Egli ha ribadito questo punto nel corso della campagna elettorale, spiegando che in tal modo si rischia di soffocare i piccoli comuni e di danneggiare particolarmente quelli virtuosi, cosicché la Regione dovrebbe allentare i parametri e restrizioni del “patto”, quantomeno per quegli enti locali che non abbiano problemi finanziari e di bilancio, qual è fra l’altro proprio il caso di Cigliano. Questo gioverebbe anche alla ripresa dell’economia locale: bisogna «allentare il patto di stabilità per rilanciare quei lavori pubblici tanto utili allo sviluppo ed all’economia del territorio». Corgnati ha portato l’esempio, anche sotto questo aspetto specifico, proprio di Cigliano, per il quale le ingenti somme accumulate dal Comune e rimaste inutilizzate a causa della normativa: se spese, «oltre a offrire un rifacimento del centro cittadino» avrebbero creato possibilità di lavoro, così «generando un circolo virtuoso in gran parte del Vercellese».
Corgnati ha discusso anche dell’opportunità d’una semplificazione delle procedure burocratiche nei Comuni, in particolare di strumenti più fl essibili per rivedere i Piani regolatori nell’eventualità di nuovi insediamenti: «Velocizzare l’iter per la modifica dei Piani Regolatori per rispondere in tempi utili alle richieste di insediamenti produttivi». Questa semplificazione della burocrazia dovrebbe essere realizzata «affinché gli uffici di enti diversi, quali la Regione e i Comuni, parlino tra loro evitando sprechi di tempo per i cittadini e le imprese». Potrebbe essere parte di questo progetto complessivo anche l’informatizzazione della pubblica amministrazione, la quale dovrebbe fra l’altro anche assicurare una maggiore trasparenza. Fra gli altri punti programmatici enunciati, Corgnati ha indicato anche l’abbassamento delle tasse e la valorizzazione del ruolo del volontariato e delle associazioni, che offrono servizi importanti per le comunità.
Pare quindi di poter riscontrare una notevole continuità nelle idee e nelle proposte fra l’attività di sindaco di Corgnati e quella che ora egli intraprende di consigliere regionale, poiché i progetti che questi intende sostenere a Palazzo Lascaris sono analoghi a quelli che ha realizzato o difeso nei suoi dieci anni di guida di Cigliano. Ad esempio, l’Amministrazione Corgnati, su proposta dell’assessore che all’epoca era il compianto Valentino Nicolotti, aveva approvato le modalità d’attuazione del progetto di “Amministrazione aperta” e promosso un’ampia informatizzazione del Municipio. Anche per questo il Comune s’era visto riconoscere dall’agenzia Urs Italia uno speciale attestato di qualità, che è concesso ai comuni che si dimostrano in grado sia d’accrescere il livello dei servizi offerti ai cittadini, sia di renderli maggiormente loro accessibili. La proposta d’informatizzazione della pubblica amministrazione che Corgnati ha avanzato durante la campagna elettorale per le Regionali ha quindi un antecedente nell’opera già realizzata a Cigliano.
D’altronde Corgnati aveva commentato la sua elezione in Regione garantendo di voler essere il rappresentante del territorio locale, in speciale modo del Vercellese, all’interno della nuova assemblea regionale. Ha ammesso d’aver bisogno d’ambientarsi nel nuovo contesto politico ed amministrativo, differente da quello comunale, ma ha altresì aggiunto che l’esperienza di sindaco permane preziosa, tanto più che anche il nuovo presidente, Chiamparino, è stato anch’egli un sindaco. Fra gli insegnamenti tratti dalla sua lunga attività di primo cittadino, Corgnati ha posto l’accento sul pragmatismo e la concretezza.
Corgnati è stato rieletto anche in Consiglio comunale, e sarà il capogruppo di “Insieme per il futuro di Cigliano”. Nel corso della prima seduta dell’assemblea consiliare cittadina ha assicurato la continuità della sua presenza e del suo impegno per il bene del proprio paese d’origine: «Ci sono, ci sarò, lavorerò ancora per Cigliano». Marco Vigna
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