ENTRANDO NEL 2014
– di UMBERTO LORINI.
Tutti ci auguriamo, incontrandoci e salutandoci in questi primi giorni del 2014, che l’anno nuovo sia migliore di quello appena trascorso. Un augurio che si rinnova ad ogni cambio di calendario ma che, in tempi grami come questo, non è solo di circostanza: quando vengono a mancare il lavoro, la casa, le poche certezze a cui ancoriamo la vita, senza la speranza di un futuro – se non radioso, almeno decente – è difficile guardare avanti. Ma cosa possiamo augurarci, in concreto, per il 2014 appena iniziato? L’augurio mio personale, per quel poco che può valere, è che la politica – a tutti i livelli – torni, finalmente, a guardare alle reali esigenze del Paese. Che sappia cogliere quali sono i reali bisogni della collettività, e usi le poche risorse che ci sono per rispondere a questi bisogni. Prendiamo i trasporti, per esempio. Nelle sedi istituzionali (e anche nelle redazioni dei giornali) arrivano quotidianamente le lamentele dei pendolari – studenti e lavoratori – che hanno sempre più difficoltà a raggiungere, con il trasporto pubblico, le scuole e i luoghi di lavoro. Nel 2013 i disagi hanno raggiunto livelli drammatici, i treni “locali” e gli autobus sono ormai pochissimi, a viaggiare si fa più fatica di cinquant’anni fa…
(leggi l’articolo completo su la Gazzetta di mercoledì 8 gennaio 2014)
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