Vercelli. (r.e.) Congresso: confermato con 48 voti favorevoli e 12 contrari, resterà in carica per i prossimi quattro anni. «Siamo al sesto anno di crisi: salari bloccati, disoccupazione in crescita, per molte famiglie la situazione è ormai drammatica».
Vittorio Gamba è stato confermato alla guida della Cgil provinciale. 48 voti favorevoli e 12 contrari hanno sancito la sua rielezione tre anni dopo aver raccolto il testimone da Gianni Esposito. Gamba, che vanta una carriera ormai quasi trentennale in Camera del Lavoro, resterà in carica per i prossimi quattro anni ed è stato rieletto al termine di una due giorni congressuale straordinariamente partecipata, ma soprattutto di un percorso di coinvolgimento dei lavoratori notevole: «Nei due mesi precedenti il congresso – spiega il segretario generale – abbiamo tenuto oltre 500 ore di assemblea facendo votare 5.829 iscritti su 17.662 aventi diritto: il documento “Il lavoro decide il futuro”, di cui è prima firmataria Susanna Camusso, ha ottenuto 5.681 voti, pari al 98,17%; quello intitolato “Il sindacato è un’altra cosa” di cui è primo firmatario Giorgio Cremaschi ne ha ottenuti 106, pari all’1,83%».
Gamba ha analizzato il presente di Vercelli e del vercellese sul piano occupazionale senza usare mezzi termini: «La condizione politica ed economica negli ultimi quattro anni non ha fatto che peggiorare. Allora dicevamo che dopo due anni di crisi di cui non si vedevano vie di uscita le famiglie non riuscivano ad arrivare alla terza settimana del mese; ora siamo al sesto anno di crisi e per molti, anzi troppi cittadini, la situazione è drammatica con una disoccupazione in continua crescita e salari e pensioni sono bloccati. Troppi hanno perso il posto di lavoro e hanno reddito insufficiente per mantenersi e mantenere la famiglia. La ripresa tanto attesa e prevista, rinviata di anno in anno, rischia di diventare una chimera». La situazione occupazionale in provincia è drammatica: «Gli ultimi quattro anni hanno visto un costante aggravarsi della crisi con emorragia di posti di lavoro», spiega Gamba; «ancora nel 2013, secondo l’Inps, il ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali è ancora aumentato e rimane su livelli altissimi nonostante molte aziende siano state costrette a chiudere e a licenziare. Cassa integrazione straordinaria e mobilità sono in calo proprio per questa ragione; la cassa in deroga si è dimezzata a causa della mancata copertura finanziaria che ha spinto molte aziende a optare per i licenziamenti in modo da “liberarsi del problema” e per favorire i lavoratori che possono così richiedere il sussidio di disoccupazione. E’ salita molto, invece, la richiesta di cassa integrazione ordinaria, quasi raddoppiata rispetto al 2012: un segnale che preoccupa e che fa capire molto bene come si sia ancora lontani da una solida ripresa…».
Gamba dà poi uno sguardo alle aziende: «In Valsesia, da Gattinara in su, vi sono realtà industriali che stanno reggendo bene, dalla Loro Piana alle Lanerie Colombo, da Lavazza a Gessi a Newform e Valvosider si sono registrati anche aumenti di fatturato; nel basso Vercellese regge bene il gruppo Sorin con i suoi circa 1.700 dipendenti; vanno bene anche Sogin e Mossi&Ghisolfi. Ma nei settanta chilometri che ci sono tra queste due realtà in salute vi è il vuoto».
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