TRINO. L’assemblea del consorzio ha approvato l’avvicendamento tra l’ex sindaco e l’attuale. Bisogna chiudere l’inceneritore. La priorità ora è approvare il piano provinciale dei ri uti
Un rappresentante di Trino è membro del Consiglio di amministrazione del CoVeVar; la scorsa settimana l’assemblea ha approvato all’unanimità il passaggio dell’incarico dall’ex sindaco Felisati a quello attuale Alessandro Portinaro. Non cambia il peso di rappresentanza in assemblea, «spero di riuscire a sfruttare questa posizione per avere più influenza e incidere sul funzionamento del Consorzio, che si avvia alla chiusura ». La scadenza era il 31 dicembre dello scorso anno, prorogata a data da definirsi; «dobbiamo capire come e quando passeremo nell’Autorità d’ambito con le quattro province del Piemonte nord orientale». «Entro adesso in Consiglio, cercherò di svolgere al meglio il mio compito, ma le carte sono già state giocate nel passato; il rischio è di andare a vedere come sarà la chiusura». Sebbene i termini non siano stati definiti, «ragionevolmente andrà a chiudere entro fine 2014, che sarà un anno di passaggio».
La nuova struttura organizzativa non dovrebbe essere solo la somma dei singoli enti, «il passaggio a livello territoriale dovrebbe portare politiche di coordinamento a livello di quadrante non tanto per la raccolta quanto per lo smaltimento; verificheremo come saranno composti i nuovi organismi». Due i punti su cui il Vercellese s’interroga, l’inceneritore e il Piano provinciale dei rifiuti. «La parola che penso a fianco a “inceneritore” è “chiusura”, non solo per posizione ideologica, ma perché non ha senso, questo sì che ha una sua vera scadenza, andare oltre è inimmaginabile. La tendenza è una maggiore differenziazione, cosa andiamo a bruciare? Non arriveremo al 100%, ma si deve pensare una struttura diversa e farlo in fretta». L’altro problema è il Piano provinciale dei rifiuti: «il mio timore è che i tempi siano ancora lunghi», vista anche la risposta alla mozione che lo stesso Portinaro ha presentato come consigliere provinciale, «sebbene il processo sia iniziato quattro anni e mezzo fa. Le altre Province lo hanno già stilato, rischiamo di fare il vaso di coccio, lo strumento per lavorare e decidere le altre lo hanno già».
Silvia Baratto
Nella foto: l’inceneritore di Vercelli.
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