Borgo d‘Ale. Da gennaio è subentrato a Claudio Bongianino. La cooperativa vende all’ingrosso e al dettaglio.
La cooperativa Borgofrutta, attiva da circa trent’anni, ha sede nelle immediate vicinanze del mercato ortofrutticolo ed è attualmente presieduta da Gianni Fiuscello. Entrato in carica il 1° gennaio scorso, Fiuscello resterà nel suo ruolo per un triennio, sostituendo il precedente presidente Claudio Bongianino, a cui rivolge un ringraziamento per la preziosa attività svolta. La nomina del presidente viene stabilita dal consiglio d’amministrazione (composto da nove membri), il quale a sua volta viene eletto dall’assemblea generale dei soci. Questi ultimi si compongono di circa 60 aziende piccole e medie, provenienti per lo più da Borgo d’Ale ma anche da altri paesi vicini. Il comprensorio di coltivazione dei kiwi, che costituiscono il prodotto principale della cooperativa, abbraccia infatti Borgo d’Ale, Alice Castello, Cigliano, Moncrivello, Maglione, Cavaglià, Viverone ecc. Borgo Frutta ha inoltre tre dipendenti fissi e venti stagionali, a dimostrazione della mole di lavoro che compie. In questo modo, puntualizza Fiuscello, la cooperativa assicura anche posti di lavoro al paese.
La cooperativa ritira dai suoi soci e vende prodotti differenti provenienti dal territorio, per poi naturalmente ridistribuire i profitti: in primavera è la stagione degli asparagi verdi e violetti; segue poi d’estate la fase delle pesche gialle e bianche, delle pesche noci e di quelle saturnine; d’autunno si raccolgono zucchine e un’uva da tavola molto profumata, nota come uva fragola; seguono quindi nella medesima stagione i marroni; infine il prodotto più importante, ossia le actinidie o kiwi, che lo scorso anno hanno reso circa 20 mila quintali. Malgrado la pesca borgodalese sia un prodotto tradizionale della zona, ormai i kiwi sono da tempo in un rapporto numerico preponderante rispetto ai peschi, anche grazie alle caratteristiche dei terreni di Borgo d’Ale, che li rendono ideali per le actinidie ed assicurano frutti d’elevata qualità. Il personale della cooperativa inoltre seleziona gli esemplari mentre scorrono su appositi rulli, in modo da scartare tutti quelli che non rispettino determinati parametri.
Fiuscello indica due punti cardinali della politica amministrativa della cooperativa: l’innovazione tecnologica ed il rispetto ambientale. Egli porta esempi d’entrambi. L’associazione dispone di moderne celle frigorifere ad atmosfera integrata, che consentono di conservare i prodotti in ibernazione per molti mesi, dopo che è stata aspirata loro la maggior parte dell’ossigeno, e di smerciarli progressivamente, a seconda delle esigenze e delle opportunità di vendita; i frutti e le verdure sono così conservati ottimamente per un lungo periodo ed in maniera naturale, senza far ricorso ai conservanti chimici. La capienza complessiva delle celle frigorifere della cooperativa, fra quelle ad atmosfera integrata e le altre tradizionali (queste ultime sono impiegate per un primo deposito temporaneo e provvisorio dei vari prodotti) è pari a 30 mila quintali.
Analogamente, la lotta contro un parassita che colpisce le castagne si è svolta in collaborazione con la Regione Piemonte servendosi di metodi non dannosi per l’ambiente, ossia con l’inserimento del predatore naturale di questo insetto che tanto ha danneggiato la produzione di marroni. Questo procedimento ha il vantaggio rispetto all’impiego d’insetticidi chimici di non danneggiare le piante e l’ecosistema, quindi né i coltivatori stessi né i consumatori finali. Fiuscello, convinto ambientalista, ricorda che l’impiego di prodotti chimici, oltre a comportare inconvenienti, è spesso di dubbia efficacia. Per ciò che riguarda le actinidie, il principale frutto della terra borgodalese, esse sono poi piante molto resistenti ai parassiti.
La cooperativa vende sia all’ingrosso, avvalendosi d’una consolidata rete commerciale, sia al dettaglio. La vendita dei kiwi, il prodotto quantitativamente principale, si rivolge comunque in prevalenza all’estero, all’incirca per il 95% del totale, commerciando in Spagna, Francia, Germania, Polonia ecc., senza trascurare paesi al di fuori dall’Europa, come la Russia e l’Africa settentrionale.
Infine Fiuscello spiega che «il problema principale per l’agricoltura di Borgo d’Ale è il ricambio generazionale. I terreni locali per le loro caratteristiche sono particolarmente adatti ad un’attività d’ortofrutticoltura ed esiste un capitale sociale di conoscenze agricole presso le aziende locali»; il suo auspicio è che «entrino nuove generazioni in un settore che può vantare molti prodotti di qualità». Marco Vigna
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