Il crescentinese Pedrale non fu nominato assessore regionale. Il giornalista de la Nuova Periferia si era sentito diffamato da la Gazzetta e aveva querelato il direttore.
Biella. (r.g.) Nel corso del 2010 Marco Bogetto, giornalista de la Nuova Periferia, si presentò più volte alla Stazione Carabinieri di Chivasso per sporgere querela “per gravissima diffamazione” nei confronti di Umberto Lorini, direttore de la Gazzetta. Una volta perché Lorini aveva definito la Nuova Periferia «giornale di gossip»: e il giudice, non rilevando intento diffamatorio («esiste nell’ambito giornalistico un genere vero e proprio dedicato a gossip»), decise l’archiviazione. Un’altra volta – era il 5 maggio – Bogetto si presentò dai Carabinieri per presentare una denuncia-querela, sempre contro Lorini, relativamente a un articolo pubblicato il 15 aprile da la Gazzetta nella rassegna stampa. Nell’articolo si rilevava come, all’indomani delle elezioni regionali, Bogetto avesse titolato a tutta pagina “Pedrale, un futuro da assessore”, intervistando per mezza pagina il politico crescentinese su «quali saranno le sue deleghe », con Pedrale che rispondeva «ce ne sono quattro sul piatto: sanità, agricoltura, assistenza, attività produttive». Alla fine non fu nessuna delle quattro: Pedrale non fu nominato assessore. L’articolino era intitolato “Porta Iella”, e Bogetto si sentì “gravemente diffamato”.
Nel gennaio 2011 la querela arriva in Procura a Biella sul tavolo del Pubblico Ministero, Giorgio Reposo, che così si esprime: «L’indicazione della parte offesa come “porta iella” si pone come una constatazione, sottilmente venata da connotazione bonariamente ironicosatirica, del fatto che le ambizioni e le aspettative di Luca Pedrale, all’esito delle votazioni regionali di potere aspirare ad avere una delega nel nuovo organigramma della Regione Piemonte, erano naufragate nel nulla». «Il brevissimo trafiletto in contestazione, da leggersi sistamaticamente in uno con la lunga intervista fatta dalla parte offesa a Luca Pedrale in cui il politico aveva manifestato le sue concrete aspettative, non si serve di ciò quale pretesto per aggredire la reputazione del “collega” Bogetto». Oltretutto, rileva il pm, «il titolo “Porta Iella” potrebbe correttamente non riferirsi alla parte offesa ma allo stesso politico, improvvido nell’esprimere ante tempus convinte e concrete aspettative di avere una delega come assessore regionale: in politica, come tutti sanno o dovrebbero sapere, soprattutto gli addetti ai lavori, nulla è certo fino all’ultimo momento».
Il giudice per le indagini preliminari, Claudio Passerini, condividendo integralmente le motivazioni del Pubblico Ministero ha disposto l’archiviazione della querela.
Nella foto: da sinistra: Marco Bogetto e Luca Pedrale
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