FONTANETTO PO. (s.b.) Il bilancio di previsione 2013 è stato discusso dal Consiglio comunale sabato 30 novembre. Il percorso è stato caratterizzato da incertezze e continue modifiche; ancora al momento della presentazione i consiglieri non avevano dati sicuri sull’Imu.
L’Amministrazione ha dovuto compiere delle scelte, il bilancio presentava un disavanzo di circa 300 mila euro che andava colmato: per questo motivo sono state portate al massimo le aliquote dell’Imu. Nel 2012 tra Imu e trasferimenti il Comune ha introitato 339 mila euro, quest’anno a ottobre, con le aliquote al 4 e al 7.6‰ risultavano 385 mila euro, ma lo Stato ne ha richiesti 121 mila per il fondo di solidarietà, di conseguenza nessun trasferimento e un passivo di 75 mila euro. A questo si è aggiunto che nel 2012 erano stati inseriti nelle spese correnti 91 mila euro dell’eredità Trinchero, che ovviamente per il 2013 non vi erano più, e sono stati appianati residui attivi e passivi. «Abbiamo scelto il modo meno invasivo possibile per i cittadini», ha affermato il sindaco Riccardo Vallino.
L’opposizione ha chiesto chiarimenti e fatto presente che l’aumento ricadrà sulle famiglie. Le possibilità che gli amministratori hanno ravvisato erano tre: Imu, Irpef (che resta allo 0,4%, «avrebbe colpito soprattutto dipendenti e pensionati»), e Tares, che non è stata applicata, preferendo restare con la Tarsu, molto meno pesante sia per le utenze domestiche che per le gestioni commerciali, alle quali sarebbe toccato un rincaro che arrivava, per più categorie, al 500%. Mantenere la Tarsu è parsa alla maggioranza un’ottimo motivo per tenere in sospeso finora il bilancio, «sarebbe stata una strage»; è anche stato utile inviare le segnalazioni del mancato servizio relativo alla raccolta rifi uti, infatti sono stati attribuiti a Fontanetto Po 11 mila euro derivanti dalla penale pagata dalla società che effettua la raccolta, la Atena.
Voto contrario della minoranza sul bilancio e anche sulla prosecuzione della stazione appaltante con Saluggia: «andrebbe posta all’interno della nuova convenzione», ha rilevato il consigliere Danilo Coppo. La nuova convenzione però non è più così urgente, dato che «il termine è stato spostato in avanti di un anno e vi sarà un controllo a giugno» ha annunciato il sindaco. A chiudere un ulteriore passo per l’acquisizione del lascito ereditario di Gianfranco Osenga, l’accettazione pro forma dopo l’arrivo del testamento olografo e in attesa delle verifiche del notaio. Il valore è stato ipotizzato in 150 mila euro e la somma è stata inserita nel bilancio. Se confermata si potranno effettuare lavori utili senza dover affrontare variazioni economiche; il primo passo la caldaia.
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