BIANZÈ. (r.g.) Il sindaco Marangoni: ”È un bell’esempio di recupero. Se invece avesse fatto la fine dell’ex cava Cavagliasca…”.
Il sindaco Maurizio Marangoni, infastidito da «strumentalizzazioni e chiacchiere da bar» sull’uso delle risorse (definite «sprecate») per il recupero dell’area del laghetto Oasi Verde, scrive: «L’area consisteva in un ampio e profondo bacino d’acqua derivante da uno scavo su terreno comunale per l’estrazione di materiali inerti serviti per la costruzione dei due cavalcaferrovia della circonvallazione. Il progetto di recupero dell’area “laghetto” iniziò nell’anno 2000 con il sindaco Picco, venne proseguito dal sindaco Ariagno e completato dalla nostra Amministrazione con un investimento negli anni quantificabile in 53.500 euro, a cui vanno sommati 10 mila di contributo della Regione Piemonte, che ha condiviso la valenza dell’intervento. Fin dall’anno 2001 il sito è stato assegnato, con una convenzione che prevede i costi di materiali a carico del Comune e i costi di mano d’opera a carico dei soci. L’Associazione Oasi Verde con la propria opera di volontariato ha consentito un notevole incremento di valore del patrimonio comunale: oggi il bene è stimato in oltre 150 mila euro. L’Associazione si occupa anche gratuitamente della custodia e dell’accurata manutenzione dell’area, e non riceve alcun contributo dal Comune, detta area è aperta a tutti, è meta di escursione delle scuole e la struttura è utilizzata anche per feste di compleanno e per serate a tema».
«Proviamo a fare un confronto con l’area “ex cava Cavagliasca” che funzionava come centro di smaltimento, e che ha rappresentato fin da subito un problema per l’allora Amministrazione Ariagno, problema dovuto al conferimento di materiali non conformi se non addirittura pericolosi. Da li la decisione di sospenderne l’attività.
Nell’anno 2011 la Provincia di Vercelli ci impose la messa in sicurezza dell’area ed il suo recupero ambientale, e nel 2012 l’Amministrazione dispose a malincuore il relativo intervento, con una spesa di oltre 72 mila euro. Oggi l’area, oltre a non poter essere utilizzata in alcun modo, non ha alcun valore commerciale, con la speranza che Regione o Provincia non ci impongano in futuro ulteriori investimenti per ottenere “zero”. La realtà dei fatti è questa, ad ognuno il giudizio su quali soldi siano stati eventualmente “sprecati”».
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