BIANZÈ. (r.c.) Cinque romeni accusati di aver rubato del rame dall’impianto fotovoltaico “Sviluppo tecnologico ambientalista” di Bianzè sono stati arrestati dalla polizia stradale di Novara Est e Torino. Il furto risale al 17 aprile, ma per riuscire a bloccare gli autori della razzia di “oro rosso” sono stati necessari lunghi appostamenti. I romeni non avevano infatti asportato subito tutto il materiale, ma ne avevano occultato una parte nelle vicinanze di una piazzola dell’A4, nel territorio di Cigliano. Il nascondiglio era stato scoperto casualmente dagli agenti della stradale. Nella speranza che i ladri potessero tornare per recuperare la refurtiva, la zona era stata messa sotto osservazione.
All’1,35 del 23 aprile, un furgone bianco si è fermato proprio in quell’area di sosta. Pochi istanti dopo il mezzo si è messo in marcia, apparentemente “scortato” da una Bmw. Giunti alla barriera autostradale di Rondissone i due veicoli sono stati fermati. Nel vano di carico dell’autocarro gli agenti hanno rinvenuto una parte dei cavi di rame fatti sparire a Bianzè, avvolti nello stesso plaid verde utilizzato per occultare il materiale nella piazzola.
Gli arrestati sono rumeni senza fissa dimora in Italia, con numerosi precedenti penali. Il valore del rame recuperato si aggira sui 25 mila euro.
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