Conferenza stampa nella sede vercellese del Partito Democratico: i consiglieri regionali Corgnati e Molinari, il sottosegretario Bobba e il segretario De Dominici convocano i sindaci e annunciano l’imminente approvazione della norma regionale “mai più cave e discariche in Valledora”. Poi però, in Regione, il paragrafo sulla Valledora scompare.
Il 13 marzo gli amministratori dei Comuni della Valledora (Andrea Chemello di Tronzano, Luigi Bondonno di Alice Castello e Angela Ariotti di Santhià) sono stati convocati in una sede inusuale: la sede di Vercelli del Partito Democratico, in via Giovine Italia. Lì hanno trovato il segretario provinciale del partito Gian Paolo De Dominici, i consiglieri regionali Giovanni Corgnati e Gabriele Molinari e il sottosegretario Luigi Bobba, che – davanti a una platea di giornalisti appositamente convocati – hanno annunciato una svolta per la Valledora, che finalmente potrà «dirsi al sicuro dalla realizzazione di nuove discariche e dall’ampliamento di quelle esistenti». Il Pd – partito che esprime il presidente e buona parte della Giunta Regionale – ha infatti elaborato un testo sulle aree di ricarica degli acquiferi profondi, che recita testualmente:
“Nella zona di Valledora ricompresa nella perimetrazione delle aree di ricarica degli acquiferi profondi, a far data dall’entrata in vigore delle presenti disposizioni attuative, è vietato l’insediamento di nuove attività di discarica di rifiuti. Nelle more dell’approvazione del Piano regionale delle attività estrattive sono sospese nuove autorizzazioni e ampliamenti delle attività estrattive in essere”.
Una formulazione chiara ed efficace che, finalmente, blocca nuove cave e nuove discariche nella martoriata area di Valledora.
«Risposta soddisfacente» e «serietà premiata»
Nel corso della conferenza stampa [v. foto] il segretario De Dominici ha dichiarato: «Siamo fieri di come il Pd, operando con i suoi rappresentanti nelle istituzioni, ha costruito una risposta soddisfacente per territori che necessitavano di risposte». Ne necessitavano dai tempi della Giunta Bresso, ma lasciamo stare. Il consigliere Molinari ha chiosato: «Altre forze politiche hanno richiesto interventi che non potevano essere assunti, perché non tenevano conto dell’insieme dei territori regionali. Ora la nostra serietà è stata premiata». E sulla sua pagina Facebook sempre Molinari ha aggiunto: «Sta nascendo un nuovo futuro per il vercellese, che dopo anni di grave incertezza potrà dirsi al sicuro dalla realizzazione di nuove discariche e dall’ampliamento di quelle esistenti».
Poi interviene una “manina”…
Finita la conferenza stampa, scattate le foto con i sindaci abbracciati ai maggiorenti del Pd, la Regione convoca il Comitato tecnico della Conferenza regionale ambiente proprio per discutere la nuova normativa per le aree di ricarica degli acquiferi profondi. Ma… sorpresa! Il documento in discussione non è più quello presentato da Corgnati, Molinari e compagnia, ma un altro in cui il paragrafo relativo alla Valledora è stato completamente riscritto, sostituito da un altro in cui si rimanda tutto a un “accordo di programma” che dovrà essere sottoscritto dalle Province di Vercelli e Biella e da tutti i Comuni dell’area. Accordo che probabilmente non sarà mai siglato, essendo note le divergenza sul punto fra le due Province (e del Comune di Cavaglià rispetto a quelli del Vercellese).
I sindaci s’infuriano: «è il miglior modo per non decidere»
Il primo cittadino di Tronzano, Andrea Chemello, dà la notizia ai colleghi e a comitati e associazioni ambientaliste nel corso della riunione dell’Osservatorio intercomunale permanente sulla Valledora riunitosi la mattina del 24 maggio. Tutti i presenti ritengono «inaccettabile lo stravolgimento degli obiettivi del documento precedente»: «l’accordo di programma non può avere alcun valore di norma, ed in considerazione dei soggetti che lo dovrebbero sottoscrivere si configura come il miglior modo per non giungere ad alcuna decisione concreta tenuto conto, ad esempio, delle differenti posizioni della Provincia di Vercelli rispetto a quella di Biella».
Quattro delibere, poi in Regione
Nei giorni successivi le Giunte comunali di Tronzano, Santhià, Alice Castello e Borgo d’Ale hanno approvato quattro delibere identiche dai toni durissimi con cui “bacchettano” la Regione («la modifica in questione costituisce un ingiustificato ed inaccettabile stravolgimento degli obiettivi del documento precedente nel quale per la Valledora la Regione Piemonte poneva chiari e specifici vincoli sulle aree di ricarica degli acquiferi profondi. Il nuovo testo sortirà il risultato di rimandare ogni decisione e lasciare conseguentemente spazio a possibili nuove autorizzazioni di discariche in zone di ricarica delle acque») e chiedono, «con determinazione e fermezza», di approvare con urgenza il testo nella formulazione originaria.
Nella mattinata di martedì 30 maggio i sindaci e i rappresentanti di comitati e associazioni sono poi andati in delegazione a Torino, a Palazzo Lascaris sede del Consiglio Regionale, per fare le loro rimostranze all’assessore Valmaggia e ai consiglieri Corgnati e Molinari. Che stavolta non hanno chiamato i giornalisti né hanno postato dichiarazioni su Facebook. (u.l.)
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