CRESCENTINO. (s.b.) Tari, discussione sulle prime simulazioni.
La Tari (tassa rifiuti) è stata il convitato di pietra del Consiglio comunale di mercoledì 3 settembre; sebbene la definizione delle aliquote non fosse tra gli argomenti all’ordine del giorno, vi è stato un ampio confronto e dibattito partendo dal regolamento della Iuc (imposta unica comunale). Questa, infatti, raccoglie le norme relative a Imu, Tasi e Tari, ma non scende nello specifico dei conteggi né riporta il piano economico del Covevar.
Il punto è stato introdotto dalla responsabile della ragioneria, Marilena Cestariolo; sono state recepite le norme di legge e vi sono state rettifiche e modifiche alle esenzioni rispetto al passato. Le sedi dei partiti, prima esenti, ora godranno di una riduzione del 70%, le scuole paritarie del 50%; esenti totali la Croce Rossa e l’Infermeria Santo Spirito, le sedi delle associazioni non a scopo di lucro, tranne per le parti in cui vi è somministrazione.
Allegato al regolamento vi è l’elenco delle attività suddivise per categoria; il consigliere Gian Maria Mosca ha chiesto che l’elenco venga stralciato e approvato nel prossimo Consiglio insieme al bilancio e quindi alle tariffe, giacché ritiene collegati i due elementi. La responsabile della ragioneria ha evidenziato che «l’elenco era lo stesso dell’anno precedente, non sono state apportate modifiche».
Il sindaco Fabrizio Greppi ha evidenziato le difficoltà di essere «il meno disequilibrati possibile», sta lavorando alle simulazioni con il consigliere Luca Lifredi; la previsione di spesa indicata dal Covevar ammonta a un milione e 26 mila euro, per la prima volta i costi per i privati derivano dalla superficie dei locali occupati e anche dal numero degli abitanti; «sarà un bagno di sangue, stiamo cercando equità fra le categorie».
La proposta di Mosca era di inserire categorie possibili – «non avremo mai uno stabilimento balneare, ma un night potrebbe esserci un giorno» – ed in particolare quella relativa a “impianti per la produzione di biocarburante”, con chiaro riferimento alla Ibp. «Non si può mettere alla stessa stregua la piccola e la grande industria »; la Cestariolo ha chiarito che è possibile, ma alla fine le tariffe fanno riferimento alle categorie in cui vengono raggruppate. Per il consigliere Franco Allegranza «il bagno di sangue sarà solo per qualcuno, per le famiglie meno abbienti»; ha quindi invitato gli amministratori a pensarci finché sono in tempo. Ha anche ammesso che non dipende dal Comune se banche e industrie pagheranno meno.
Greppi ha sottolineato che per effettuare variazioni non previste occorre dare motivazioni che reggano il vaglio degli enti sovracomunali e i ricorsi degli utenti; il punto focale è che la Tari non è una tassa, quindi calcolabile sul reddito, ma una tariffa per un servizio. Mosca ha insistito, «occorre far pagare la Ibp a livello adeguato», ma è stato tacitato dal sindaco («sarebbe difficile giustificare un aumento per questo soggetto, se stiamo alla norma la Ibp paga meno di me»), e da Allegranza: «si paga solo per la superficie occupata dagli uffici, e non per l’area di produzione».
Nella foto: I consiglieri Mosca, Gioliti e Allegranza.
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