Alice Castello. Dopo le risultanze della conferenza dei servizi sullo stato della “bonifica”. Interrogazione parlamentare di Busto (Movimento 5 Stelle). Franciscono (CambiAmo Alice): chiederò di parlarne in Consiglio.
C’è preoccupazione, in paese e nei centri limitrofi, per un possibile rischio d’inquinamento proveniente dalla discarica alicese. Indicata con il nome di “Alice 2”, era stata inaugurata nel 1991, dopo essere stata in precedenza una cava di ghiaia. Accanto ad essa esiste una vasca di bonifica (creata per il recupero della discarica propriamente detta), denominata “Alice 3”. Per fare il punto sulla bonifica la Provincia di Vercelli ha recentemente convocato una conferenza di servizi; una prima riunione si è tenuta ad aprile, una seconda all’inizio di giugno, dopo che la società Alice Ambiente srl (a cui è stato affidato l’intervento di bonifica) aveva trasmesso agli enti interessati documentazione tecnica integrativa a seguito di quanto emerso e richiesto alla conferenza dei servizi del 9 aprile.
L’interrogazione di Busto
In proposito il 10 giugno scorso Mirko Busto, parlamentare del Movimento Cinque Stelle, ha presentato in Parlamento un’interrogazione al Ministro dell’ambiente e a quello della salute. «L’autorizzazione a farne una discarica – scrive Busto – ha suscitato molte polemiche sia tra gli esperti (geologi, ambientalisti, politici) che tra la popolazione: la regione Valledora infatti, proprio per le sue caratteristiche geologiche, non sarebbe stata un’area idonea all’insediamento di una discarica: la ghiaia è estremamente permeabile e un ipotetico inquinamento giungerebbe facilmente alle falde acquifere che riforniscono molti acquedotti, compreso quello di Santhià; le pareti scoscese dello scavo non hanno permesso la loro impermeabilizzazione tramite uno strato d’argilla, per cui nel progetto si è previsto di pavimentare solo il fondo con uno strato di un metro d’argilla. Il fondo e le pareti sono state poi ricoperte con un telone». A questo punto, prosegue Busto, nel 2006 «la Provincia, avendo rilevato perdite di percolato causate da una impermeabilizzazione non ottimale delle vasche della discarica, ne affidò la gestione a un soggetto privato». Questi indicò tra gli interventi da realizzare «la costruzione di una nuova vasca per la bonifica». Busto sostiene che «nonostante la gestione affidata, con progetto appunto del 2006, all’azienda Daneco, poi passata ad Alice Ambiente srl, pare che ad oggi non vi siano avanzamenti significativi nella stessa bonifica e che sul caso sia anche in corso un’inchiesta della Procura di Vercelli». Aggiunge poi che «non solo non c’è miglioramento, ma anche rischio di inquinamento della falda acquifera», a causa delle condizioni «di alcuni pozzi che avrebbero dovuto emungere il percolato» e per i quali si parla di «collasso». Busto soggiunge che in più «si teme, inoltre, un altro grave rischio: quello della lesione della fascia di impermeabilizzazione della nuova vasca, dovuto al sovraccarico di rifiuto con conseguente aumento del rischio per la falda acquifera». Il parlamentare domanda pertanto al Governo «se ritenga di promuovere, per quanto di competenza, un’indagine epidemiologica in merito».
Il sindaco Bondonno: informerò i cittadini
Il nuovo sindaco di Alice Castello, Luigi Bondonno, in carica da meno di un mese, ha partecipato alla conferenza dei servizi d’inizio giugno e riassume così la situazione: «Bisogna risolvere il problema della bonifica della discarica, dal momento che si ritiene che alcuni dei pozzi installati a tale scopo siano divenuti inservibili, poiché sarebbero collassati. Si tratta d’una parte dei cosiddetti pozzi di mungitura interni, che sono fondamentali per affrontare il problema della produzione di percolato. Si sarebbe difatti riscontrato un aumento della presenza di percolato, ovvero metalli pesanti ed ammoniaca, presso il sito stesso. Al fine di procedere alla messa in sicurezza della discarica si è allora domandato ad Alice Ambiente srl di preparare un progetto destinato all’installazione di nuovi pozzi, in numero previsto di diciotto, e di presentarlo entro il 31 luglio di quest’anno. Si programma pertanto la convocazione d’una nuova conferenza dei servizi per luglio od agosto per discutere nuovamente della situazione». Bondonno dichiara la sua volontà d’informare scrupolosamente i cittadini sulla vicenda e d’assicurare la massima trasparenza amministrativa, come aveva promesso durante la campagna elettorale: «Intendo pubblicare i verbali della conferenza dei servizi, appena saranno disponibili». Il sindaco non esclude che si dibatta dell’accaduto anche al prossimo Consiglio comunale, che si terrà entro fine mese, se alcuni consiglieri domanderanno informazioni in proposito.
Le richieste del consigliere Franciscono
Per l’appunto Marco Franciscono, consigliere del gruppo “CambiAmo Alice”, aveva dichiarato subito dopo il primo Consiglio comunale della nuova Amministrazione, svoltosi pochi giorni dopo l’ultima conferenza dei servizi, la propria volontà di discutere sulla questione. Ora Franciscono ha preparato e vuole presentare al sindaco Bondonno un’interrogazione in merito allo stato della bonifica della discarica denominata “Alice 2”. Dopo aver riassunto la vicenda, il capogruppo di CambiAmo Alice pone al sindaco quattro interrogativi: «Come intende agire il Comune nei confronti della grave situazione di rischio ambientale che si sta andando a creare? È stata fornita da parte della ditta apposita ed adeguata fidejussione a garanzia dei corretti lavori di bonifica ambientale (per quanto concerne Alice 3)? Il Comune intende eventualmente costituirsi parte civile al fine di una richiesta risarcimento danni alla società che ha provocato l’inquinamento (secondo il principio comunitario del “chi inquina paga”)? Come intende agire il Comune per informare i cittadini sulla situazione di rischio ambientale? ». Franciscono chiede inoltre copia del verbale della conferenza dei servizi.
Marco Vigna
Nella foto: Il sindaco Luigi Bondonno e il consigliere Marco Franciscono.
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