
Torino. (r.a.) «La risicoltura ha avuto il riconoscimento, nel precedente periodo di programmazione, di un aiuto accoppiato, concesso in virtù di una serie di elementi peculiari quali la valenza ambientale della risaia, la sua importanza vitale per il regime delle acque e dell’assetto idrogeologico del territorio della pianura padana e per i suoi costi di produzione molto più elevati rispetto agli altri cereali. Agrinsieme Piemonte ritiene pertanto che alla risicoltura debba essere riconosciuto un adeguato aiuto accoppiato anche per il prossimo periodo di programmazione». E’ quanto sostiene Gabriele Carenini, vicepresidente di Cia Piemonte. «Gli esiti degli ultimi incontri tra il Mipaaf e le Regioni sembrano invece far prevalere una logica di distribuzione a pioggia degli aiuti accoppiati, anziché concentrare gli aiuti su settori strategici, per di più aggravata da un parziale utilizzo del budget disponibile». «Una riduzione marcata degli aiuti comunitari – osserva Agrinsieme Piemonte – metterebbe a rischio la sopravvivenza di molte aziende risicole che devono far fronte alla concorrenza delle aziende dei Paesi asiatici i cui costi di produzione sono molto inferiori. Agrinsieme Piemonte ritiene pertanto indispensabile un adeguato aiuto accoppiato per la risicoltura che consenta di conservare un importante settore strategico per l’agroalimentare della nostra Regione, non meno di un utilizzi pieno del budget previsto per gli aiuti accoppiati».
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