TRINO. “La bruttezza è ‘na virtù, la bellezza è schiavitù”: così suona il motto del Club dei Brutti, associazione sorta a Trino a fine 2010 grazie all’impegno e alla buona volontà di un gruppo di giovani. Le finalità che si pongono sono aiutare gli altri, sovvenzionare progetti, sostenere iniziative; le raccolte fondi si attuano attraverso la vendita del calendario, ogni mese una fotografia che ritrae i soci in pose e situazioni divertenti ed ironiche, e attività d’intrattenimento, sociali, sovente sportive.
Un punto essenziale è quindi chiaro, per iscriversi non è necessario attestare il possesso, o la mancanza, di qualità fisiche, ma saper coniugare solidarietà e socialità. Appena si formò il gruppo decisero che si sarebbero dedicati soprattutto ai bambini, così regalarono un computer per gli esami ematologici al reparto di nefrologia dell’ospedale “Regina Margherita” di Torino; invece alla pediatria del “Santo Spirito” di Casale donarono libri e quadri, un modo per migliorare la degenza dei piccoli pazienti.
Da quel momento non si sono ancora fermati. Il presidente Luca Brescianini e il direttivo si incontrano con assiduità; non hanno mai avuto una sede “istituzionale”, hanno eletto punto d’incontro un locale pubblico, che adesso è Il Ritrovo, anche per il sostegno del gestore. La loro pagina Facebook è davvero internazionale: la sede nazionale del Club dei Brutti è a Piobbico, nelle Marche, ma quella di Trino conta oltre 600 iscritti provenienti da ogni parte del mondo.
Ogni anno viene eletto il Re dei Brutti: una giuria esterna sceglie tra i candidati chi sarà il brutto dell’anno. È un momento goliardico e per nulla discriminatorio che giunge al termine di una cena tra amici. I soci sono molto affiatati tra loro e ciò permette di affrontare una considerevole mole di lavoro stagione dopo stagione.
L’associazione si sostiene con l’autofinanziamento ed è apolitica; in passato, una trentina d’anni addietro, esisteva già, poi scivolò verso la politica e quindi venne chiusa. Adesso i Brutti sono tornati in tutta la loro bellissima simpatia.
Silvia Baratto
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